Cyberbullismo: arrivano 2 milioni di euro per il contrasto

L’uso del web prende campo insieme alle sue devianze

Cosa è il cyberbullismo.

Il termine cyberbullismo è stato coniato dal docente canadese Bill Belsey per identificare e definire il c.d. bullismo virtuale. Si tratta, dunque, di manifestazioni di azioni violente ed intimidatorie realizzate da un soggetto o un gruppo, mediante l’utilizzo di strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, e-mail, telefonate, siti web, social, ecc.), il cui obiettivo è quello di provocare danni, solitamente, ad un coetaneo incapace di difendersi.

Pertanto, emergono fin da subito le caratteristiche tipiche di tale fenomeno, che lo distinguono dal bullismo c.d. ordinario, e che lo rendono inevitabilmente più pericoloso e più complesso sia da reprimere che da prevenire.

Su tutte si evidenziano le principali, quali:

  • Accessibilità, pervasività ed anonimato: il cyberbullo può raggiungere la sua vittima in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo grazie ai cellulari sempre accesi e connessi a Internet;
  • Persistenza del fenomeno ed ampiezza di portata: il materiale diffamatorio pubblicato su Internet può rimanere disponibile online a lungo e può essere ritrasmesso ed amplificato ad un numero infinito di spettatori;
  • Mancanza di feedback emotivo: il cyber bullo, non vedendo le reazioni della sua vittima ai suoi comportamenti, non è mai totalmente consapevole del danno arrecato;
  • Attivazione di meccanismi di disimpegno morale: la minimizzazione della propria condotta e la conseguente scarsa assunzione di responsabilità personale.

Tali caratteristiche rendono il cyber bullismo difficile da reprimere in sede penale. Sebbene le manifestazioni concrete di tale fenomeno integrino ipotesi di reato (dalle molestie ex art. 660 c.p., alla diffamazione e agli atti persecutori, rispettivamente agli artt. 595 e 612 bis c.p., sino nella peggiore delle ipotesi all’istigazione al suicidio di cui all’art. 580 c.p.), giova rilevare come il diritto penale, tuttavia, non abbia fornito un efficace deterrente alla realizzazione di tali condotte criminose.

 il cyberbullismo non deve erroneamente pensarsi quale fenomeno esclusivamente di portata giovanile, in quanto gli stessi adulti ne sono sia autori che vittime, e ciò connota con maggiore gravità il fenomeno, considerato che nemmeno quest’ultimi sono consapevoli dei disastrosi danni che possono generare.

Numeri elevatissimi e in costante crescita che hanno acceso un serio campanello di allarme sul cyberbullismo. La violenza in rete viene infatti ad oggi percepita da 4 adolescenti su 10 (39,7%) come estremamente pericolosa. Ma ciò non è solo una mera percezione. Difatti nel 2019 sono stati 460 i casi di bullismo trattati dalla Polizia Postale che hanno visto vittima un minorenne (52 avevano meno di 9 anni), il 18% in più rispetto al 2018, quando i casi trattati sono stati 389.

Oggi:

Un emendamento alla manovra finanziaria porta alla nascita del Fondo per lotta al Cyberbullismo. Si tratta di una nuova misura di sostegno che punta a tutelare i più giovani contro i rischi del cyberbullismo mettendo in campo risorse concrete. Il nuovo Fondo per lotta al Cyberbullismo può contare su di uno stanziamento di 2 milioni di euro ed è valido per il solo 2022. In futuro, quindi, sarà necessario trovare nuove risorse e per poter sostenere il fondo e tutte le attività collegate che prenderanno vita nel corso dei prossimi 12 mesi.

Siamo Sicuri che due milioni di euro siano un primo passo per mettere le basi per un processo che dovrà coinvolgere le Istituzioni nazionali, e locali, gli enti di formazione ed educazione, le famiglie ed i minori… una sorte di rete di comunità che auto-cura. 

Il presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, Licia Ronzulli, ha immediatamente commentato, la nascita del fondo, come una notizia ottima. “Questo fondo potrà aiutarci ad affrontare un fenomeno che coinvolge migliaia di minori che vengono vessati anche tra le mura di casa, dove dovrebbero sentirsi maggiormente al sicuro.”

La Ronzulli sottolinea anche quella che sarà la strada per la lotta al fenomeno: “La prima arma contro il cyberbullismo è la prevenzione e perché questa abbia effetto è fondamentale che, proprio come si propone l’istituzione di questo Fondo, genitori, insegnanti e associazioni siano adeguatamente formati e quindi in grado di riconoscere questa grave forma di abuso sui minori”

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