PALERMO, 6 gennaio 2022 – Sono passati ben 42 anni dall’efferato omicidio del Presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella e ad oggi non si è fatta luce su quell’agguato del 6 gennaio del 1980.
Il Presidente ritornava a casa dopo avere partecipato con i suoi familiari alla messa dell’Epifania, una giornata serena, ancora in un clima di festa. In Via Libertà, davanti casa, una tempesta di piombo, annienta una vita, una vita bella, elegante, composta, leale e irreprensibile quella del Presidente.
Ricordiamo tutti quelle immagini terribili che all’ora di pranzo invasero le nostre case. Emozione, sgomento, un groppo in gola, avevano ucciso un uomo amato da tutti.
E quell’immagine del Presidente sanguinante che veniva tenuto in braccio da un altro futuro Presidente, Sergio, suo fratello.
Il delitto è stato ricordato stamattina a Palermo (nella foto da Repubblica.it).
Alle 9 il momento di silenzio sul luogo dell’agguato, in via Libertà dove sono state deposte alcune corone di fiori.
Tra i presenti alla cerimonia i figli di Piersanti Mattarella, Bernardo e Maria, il prefetto Giuseppe Forlani, il sindaco Leoluca Orlando, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, il vicepresidente della Regione Gaetano Armao, magistrati, forze dell’ordine ed esponenti politici.
Mai più adeguato il versetto di San Paolo a Timoteo “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede“, inciso sulla stele davanti al luogo del delitto.
Questo è stato il Presidente.