‘One health, one hearth. Stop food waste’ è il tema guida della Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare che ricorre il 5 febbraio e il 4 febbraio è in programma la presentazione del nuovo report dell’Osservatorio Waste Watcher International con i dati del “Caso Italia” 2022, un’indagine promossa dalla campagna Spreco Zero con l’Università di Bologna e Ipsos, dedicata alle abitudini legate alla gestione del cibo.
Dal 2014 ad oggi la Giornata nazionale è stata inserita nella Campagna Spreco Zero e i dati nazionali confermano l’urgenza di sensibilizzazione delle persone sul tema, anche perché legata alla questione di una gestione responsabile c’è anche un tema di salute.
Il report “Il caso Italia” di Waste Watcher International 2021 registra lo spreco di “circa 27 kg di cibo a testa (529 grammi a settimana), quindi l’11,78% in meno (3,6 kg) rispetto all’anno precedente. Oltre 222.000 tonnellate di cibo si sono salvate dallo spreco in Italia (per la precisione, 222.125 tonnellate). Lo spreco- continua il report- Vale 6 miliardi e 403 milioni di euro e sfiora il costo di 10 miliardi di euro l’intera filiera dello spreco del cibo in Italia, sommando le perdite in campo e lo spreco nel commercio e distribuzione che ammontano a 3.284.280.114 euro. In peso, significa che sono andate sprecate, in Italia, 1.661.107 tonnellate di cibo in casa e 3.624.973 tonnellate se si includono le perdite e gli sprechi di filiera (dati Waste Watcher International/ Università di Bologna per campagna Spreco Zero e rilevazioni Ipsos).
Sempre da sprecozero.it emerge che “otto italiani su 10 dichiarano di non sprecare quasi mai il cibo, o meno di una volta alla settimana. E quando capita, è sempre la frutta fresca al top della nefasta ‘hit parade’ degli sprechi (37%), seguita da verdura fresca (28,1%), cipolle aglio e tuberi (5%), da insalata (21%) e dal pane fresco (21%)”.
Oltre 270 milioni di tonnellate tra cereali, pesce, frutta, carne, verdura, uova, patate, barbabietole da zucchero, prodotti lattiero-caseari, colture oleaginose i prodotti mandati al macero tra il 2000 e il 2017: l’Italia si scopre il Paese più sprecone d’Europa in termini quantitativi di cibo buttato via. Seguono Spagna e Germania (quasi a pari merito), che si attestano su un complessivo spreco a livello nazionale di circa 230 milioni di tonnellate di derrate alimentari. Questi gli ultimi dati pubblicati dal Centro Comune di Ricerca della Commissione europea.
Certo è che le iniziative anti-spreco sono in azione. Il 2021 ha visto numerosi progetti, anche iniziative locali di commercianti e ristoratori, incontri nelle scuole fino alla tecnologia e ad un’app dedicata ‘Too good to go’ o il patto di alcune aziende riunite dall’Etichetta consapevole e le attività di Croce Rossa e Altroconsumo.
Foto: da press kit Coldiretti