MISILMERI (PA), 27 marzo 2022 – Continua la produzione culturale della Biblioteca “G. Traina” di Misilmeri, in provincia di Palermo e presso il Palazzetto della Cultura “Giusto Sucato”. È stata la volta di una importante e bellissima esposizione di ceramiche artistiche del maestro Giovanni De Simone, artista, scultore, pittore e ceramista, morto nel 1991.
“Un altro momento, importante per l’arte a Misilmeri e per il rinnovato Palazzetto della Cultura, destinato a divenire centro di esperienze e talenti, sotto ogni aspetto – afferma Giovanni Lo Franco, Assessore comunale alla Cultura – L’occasione ci è propizia per ringraziare quanti hanno voluto questa mostra dedicata a Giovanni De Simone, uno dei ceramisti più noti ed amati che ha trovato spazio in tutte le famiglie palermitane e non”.
La mostra curata da Catello Savarese, Stefano Corso ed Enrico Venturini, resterà aperta fino al al 26 aprile.
Giovanni De Simone
Nato a Palermo il 28 Ottobre 1930 Giovanni De Simone aveva 8 anni quando con la sorellina Margherita e la mamma raggiunse il padre che, con “altri arditi palermitani” era partito per la conquista della Abissinia.
Conserverà sempre vivo nel suo ricordo l’Africa con il suo mistero e la sua magia.
Rimpatriato e riunita la famiglia frequentò a Roma il liceo Tasso, scuola celebre per avere educato molti ingegni. Ma ben presto si trasferisce in Romagna, terra di origine della madre. La scelta della Romagna si rivelò determinante per la vita del giovane Giovanni. A Faenza frequentò la scuola di ceramica. Rimase affascinato. Aveva trovato il suo habitat.
Vinse subito il concorso bandito dalla scuola per la scoperta del colore rosso che potesse cuocere alla temperatura di 900° come gli altri ossidi. Fu premiato con una borsa di studio ed una targa onorifica. Gliene venne una giusta e prevedibile notorietà. Ricorderà sempre i suoi maestri Anselmo Bucci, ma soprattutto Angelo Biancini e scriverà più tardi riferendosi a quel periodo “gioventù corsaiola andata via troppo presto”.
Presto la famiglia tornerà in Sicilia dove il padre aveva numerosi possedimenti.
Con i ricordi della prima infanzia Giovanni sentirà le profonde radici che lo legano alla terra natale. La luce violenta che esalta i colori, i verdi, gli aranci degli agrumi, l’argento degli ulivi, il giallo, gli azzurri del cielo e del mare. Nel mare azzurro di Mondello incontrerà la ragazza che diventerà la compagna di tutta la sua vita. Giovanni scriverà più tardi “quando finisco un’opera è doppia la gioia. Corro da Eliana e la mostro ancora fresca di acquaragia”. Dividerà con lei le sue emozioni e le sue esperienze. Avranno tre figlie: Rosita Susanna e Margherita.
Giovanni collezionò premi prestigiosi, partecipò a numerose mostre in Australia negli Stati Uniti e in Giappone, scrisse saggi e racconti e, come gli artisti del Rinascimento, creò bellissimi eventi.
Senza contributi economici organizzò ad Ustica un concorso di decorazione murale con un concerto in piazza. L’arrivo dell’orchestra del teatro Massimo che giunse con un veliero, la corsa sugli asini, le cene conviviali, la grande frittura di pesciolini fatta da un cuoco gigantesco con un padellone e vicino al mare.
Giovanni de Simone è morto il 26 Marzo 1991 (SECO).