Roma, 2 giugno 2022– Incedono i Corazzieri a cavallo, il celebre reggimento al servizio del Presidente della Repubblica. È questo il segnale che la parata del 2 giugno è iniziata. Dopo di loro i Sindaci. E a seguire, per la prima volta nella storia della Repubblica, i rappresentanti civili delle professioni sanitarie. Sfilano con semplicità con i loro camici bianchi, rompendo la rigida etichetta dell’occasione: si voltano, salutano e applaudono. Sopra di loro vola un elicottero del 118.
Quest’anno, infatti, la festa del 2 giugno ha un tema speciale “Insieme a difesa della pace” e a camminare tra le tribune d’onore allestite ai lati dei Fori Imperiali sono i medici e gli infermieri a rappresentare tutti coloro che non si sottraggono al loro dovere nemmeno quando le condizioni sono estreme (come durante la prima fase della pandemia), nemmeno quando i pronto soccorso sono al collasso (come nei casi recenti portati alla cronaca), nemmeno quando i loro contratti precari non vengono rinnovati, nemmeno quando da eroi diventano vittime di frequenti aggressioni da parte di cittadini esasperati dalle lunghe attese.
“Vedere i nostri operatori, tra l’altro subito dopo la rappresentanza dei Sindaci, è segno di quanto l’alleanza sul territorio sia la chiave per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini – dichiara Tiziana Frittelli, Presidente Nazionale di Federsanità e Dg Ao San Giovanni Addolorata di Roma-. La sinergia tra enti locali e governance della sanità è il valore più grande da preservare a tutela della salute pubblica e del nostro Servizio sanitario nazionale. Auspichiamo il prossimo anno di avere il privilegio di veder sfilare le Direzioni strategiche di Aziende sanitarie e Ospedali sui Fori imperiali“.
“Il 2 giugno 2022 si celebra la rinascita del Paese dopo una pandemia che è costata la vita a oltre 166mila persone, a fronte di più di 16 milioni e mezzo di guariti: oggi possiamo dire che è solo grazie all’impegno, alla professionalità e all’abnegazione dei professionisti della Salute se il Servizio sanitario nazionale ha retto”, dichiarano congiuntamente le associazioni che rappresentano medici, medici veterinari, infermieri, farmacisti, ostetriche, tecnici sanitari, professioni della riabilitazione e della prevenzione, chimici, fisici, biologi, psicologi, assistenti sociali. “Il ruolo delle professioni sociosanitarie – continuano- è, per legge, tutelare ogni giorno gli interessi pubblici, garantiti dall’ordinamento e connessi all’esercizio professionale. La loro responsabilità, garantire i diritti dei cittadini: la tutela della salute, alla luce dell’articolo 32 della Costituzione; il diritto, previsto dall’articolo 3, all’uguaglianza, alla pari dignità sociale senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; il diritto stesso, di cui all’articolo 2, di vedersi riconosciuti ed erogati i diritti inviolabili dell’uomo, a fronte dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Sono molti gli aspetti che non vanno nella sanità italiana.
È in questo senso che va inteso l’invito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a sfilare in occasione della Festa della Repubblica. Non si può dimenticare uno degli anelli più importanti del nostro Paese, un invito esplicito a tutti i rappresentanti istituzionali a porre rimedio alle troppe disfunzioni di un sistema troppo spesso solo osannato e rapidamente dimenticato.
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