PALERMO 27 giugno 2022 – (seco) C’è molta apprensione per la salute di Fratel Biagio. Nei giorni scorsi avevamo dato notizia del suo ricovero in ospedale per accertamenti e tra i suoi collaboratori era venuta la richiesta di pregare per le sue condizioni. Oggi dalla Missione Speranza e Carità arrivano altre notizie, importanti e gravi: fratel Biagio ha un tumore al colon. Da una settimana è stato sottoposto ad accertamenti clinici a seguito di sintomi che si sono presentati in questo ultimo periodo e che hanno suggerito il ricovero in ospedale.
«Fratel Biagio tiene tanto adesso a comunicare a tutti le sue condizioni perché allo stesso tempo vuole chiedere a tutti di pregare per lui – dicono dalla Missione –. Fratel Biagio ci dice di comunicare che gli è stato diagnosticato un tumore al colon. Il motivo principale che ha indotto Fratel Biagio a comunicare a tutti la sua malattia è “perché – sono le sue parole – così tanti cittadini che lottano contro questo stesso male possano sentirmi vicino nella preghiera e nel travaglio di questo cammino di sofferenza”.
“Ognuno di noi, tutti noi, di fronte alla sofferenza e in particolare anche nel caso di uno stato di salute un po’ più impegnativo, siamo invitati a fare quello che ha fatto Maria che accoglieva e custodiva la sofferenza del figlio nel suo cuore”».
In questi giorni tanti, tantissimi, mossi da grande affetto, hanno chiamato al telefono o inviato messaggi per chiedere informazioni sulle sue condizioni di salute. «Avremmo preferito rispondere ad ognuno, uno per uno, ma le richieste sono troppe e non riusciamo. Abbiamo preferito che a tutti arrivasse questo messaggio soprattutto perché contiene la precisa volontà e le parole che fratel Biagio ha chiesto di condividere ai fratelli missionari che lo assistono in ospedale».
Anche mons. Lorefice, Vescovo di Palermo, è intervenuto sulle condizioni di salute del fratello laico che ha donato la sua vita al servizio dei più poveri. «Siamo vicini a Biagio Conte in questo momento segnato dalla malattia e preghiamo per una pronta guarigione affinché le sue mani operose possano essere restituite presto alla comunità da lui fondata e fatta crescere con amore e dedizione – ha affermato il Vescovo -. La Chiesa e la città di Palermo hanno bisogno del suo quotidiano esempio di carità, accoglienza e amore verso i più piccoli, gli ultimi, gli indifesi». (SECO)