Roma, 6 luglio 2022 – “Centinaia di migliaia di europei hanno aperto le loro case per ospitare, almeno per un breve periodo periodo di tempo, gli sfollati dall’Ucraina. E’ stato un evento di solidarietà senza precedenti, che ha segnato una nuova realtà per i sistemi di accoglienza e di gestione delle crisi dell’UE. Le cifre ufficiali non sono ancora disponibili, ma gli Stati membri hanno riferito che le persone ospitate da privati sono comprese tra il 20% e il 90%, a seconda dello Stato membro”.
Si apre con questo plauso alla solidarietà che i cittadini europei hanno rivolto all’accoglienza degli sfollati ucraini, il documento che contiene gli orientamenti per l’iniziativa “case sicure” illustrato da Ylva Johansson, Commissaria per gli Affari interni. Gli orientamenti presentano principi e pratiche chiave per aiutare le famiglie ospitanti, facilitare un abbinamento appropriato con le persone bisognose e garantire che le soluzioni abitative private siano adeguate e sicure.
Gli orientamenti presentati dalla Commissaria Johansson promuovono il coinvolgimento attivo delle comunità locali nell’accogliere i nuovi arrivati sostenendo l’accesso all’alloggio e a servizi quali l’istruzione, l’occupazione e l’assistenza sanitaria. Gli orientamenti pongono inoltre l’accento su soluzioni abitative sostenibili per il futuro, basandosi su esempi e buone pratiche delle autorità locali, della società civile, del settore privato e di tutti gli attori coinvolti. Prevedono altresì il sostegno ai progetti transnazionali sull’integrazione e ai programmi di sponsorizzazione da parte delle comunità mediante i finanziamenti UE disponibili.
La diaspora ucraina in Italia
Secondo le stime dell’UNHCR – Agenzia ONU per i Rifugiati- i profughi ucraini sono più di 8 milioni. Tra di loro tantissimi minori non accompagnati e soprattutto donne.
Quanto all’Italia, la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, nel question time alla Camera in risposta all’interrogazione sulle iniziative volte a favorire il sistema di accoglienza diffusa dei profughi ucraini, ha riferito di circa 150.000 profughi presenti nel nostro territorio di cui circa 12.000 presso strutture di accoglienza.
Il sistema dell’accoglienza diffusa in Italia
Sebbene non ancora operativa al 100%, a causa di alcuni ritardi e fondi non ancora erogati, il sistema dell’accoglienza diffusa in Italia fa riferimento ad una vasta disponibilità offerta dai soggetti del terzo settore. A seguito della manifestazione di interesse pubblicata dalla Protezione Civile lo scorso aprile sono state raccolte 48 manifestazioni di interesse, 29 delle quali valutate positivamente.
Questi gli esiti pubblicati dal Dipartimento della Protezione Civile: “Sono 17.012 i posti in accoglienza diffusa, tra appartamenti, famiglie e altre strutture, che il Terzo Settore offrirà alle persone in fuga dalla guerra in Ucraina. Arci (2326), Caritas Italiana (2167) e Cooperativa Sociale Apeiron (1137) sono i soggetti che hanno offerto più posti. Nel 57% dei casi si tratta di sistemazioni in appartamento, nel 26% presso famiglie, nel resto dei casi in altre tipologie di strutture.
Campania (19%), Lombardia (11%), Sicilia (11%), Veneto (10%) e Calabria (9%) guidano la classifica delle Regioni“.
Attiva anche la piattaforma #OffroAiuto della Protezione civile, piattaforma che consente a cittadini, aziende ed enti del Terzo Settore o del Privato Sociale di offrire beni, servizi e alloggi per sostenere la popolazione ucraina. Altro punto di riferimento da segnalare è Refugees Welcome Italia , l’associazione che ha l’obiettivo di facilitare l’inclusione sociale delle persone rifugiate attraverso l’accoglienza in famiglia.
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