PALERMO, 30 luglio 2022 – (seco) Sono passati 39 anni da quella mattina di un caldo luglio quando un boato svegliò Palermo e l’odore acre della morte lasciò sulla strada ormai distrutta di Via Pipitone Federico, il coraggioso magistrato misilmerese Rocco Chinnici insieme a due uomini della scorta e al custode dello stabile dove abitava. Magistrato integerrimo, Chinnici ha avuto la grande intuizione di avere creato il “pool antimafia”, «sapendo che il giudice è vulnerabile perché se viene ucciso vengono vanificati anche i risultati delle sue indagini, crea nel suo ufficio dei veri e propri gruppi di lavoro», fu quella di Chinnici una mossa rivoluzionaria per l’assetto giudiziario e lì si attorniò di uomini valorosi come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Numerose le manifestazioni che lo hanno ricordato in questi giorni a Palermo, a Misilmeri (suo paese natale), a Partanna.
“Il coraggio e la passione di un padre magistrato” è stato il racconto teatrale, diretto da Ugo Bentivegna e con Donatella Finocchiaro nella parte di Caterina Chinnici, andato in scena allo Spasimo di Palermo.
Scritto da Ugo Bentivegna e Giuditta Perriera, il testo è stato interpretato da Roberto Burgio insieme con Donatella Finocchiaro. Le musiche sono di Rosario Di Bella, scene e costumi di Erminia Palmieri.
“Lo spettacolo compone, con gli occhi e il cuore della figlia, il ritratto di un magistrato tenace e coraggioso che era convinto dell’importanza della parola nel dialogo con gli studenti (fu tra i primi magistrati ad andare nelle scuole) e con i colleghi. Con il pool Chinnici valorizzò lo scambio di informazioni tra i magistrati introducendo una nuova e più efficace tecnica investigativa. La figlia Caterina, che ha appena vinto le primarie come candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione, ricorda il rigore morale di un uomo attento, tenero, presente. Sfidando il cinismo quotidiano, riuscì a trasmettere ai figli il valore di sogni e progetti di giustizia”.
“Con Rocco Chinnici o figure come Falcone e Borsellino, che mio padre volle nel pool antimafia, e tutte le persone in prima linea contro la mafia fino all’estremo sacrificio, ricordiamo – dice Caterina Chinnici – servitori della collettività che in un’epoca difficilissima hanno contribuito a salvare la tenuta democratica dello Stato. La continuità di quel loro impegno è ora nelle mani di ciascuno di noi. Questo patrimonio di conoscenza è fondamentale per i giovani di oggi, che non hanno vissuto quei fatti drammatici”. (SECO)