Si è concluso ieri sera il Festival filosofia, dopo una vivace tre giorni che ha sfiorato le 200mila presenze. Lezioni, spettacoli, mostre dedicate alla giustizia hanno visto Modena, Carpi e Sassuolo riempirsi anche di giovani e scolaresche, sfidando pioggia e temperature più fredde.
Nella conferenza stampa di chiusura insieme ai membri del Comitato scientifico il sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, ha annunciato il tema che guiderà il programma del prossimo anno: ‘parola’. Si ragionerà della parola in questo tempo, ma anche del suo potere trascendente, “performativo”: la parola è azione, è un discorso massimamente concreto come lo è la filosofia, ha ricordato Massimo Cacciari.
“La funzione sociale e non sono cognitiva della parola”, ha detto Michelina Borsari del Comitato scientifico ricordando il trauma che ha portato la pandemia nell’allontanare le persone, nel rendere la comunicazione solo virtuale.
Quest’anno piene le piazze anche per gli intellettuali più giovani e stranieri che erano al loro debutto e in questa direzione si proseguirà.
Nel consueto stile del Festival il tema sarà analizzato secondo voci, critiche e spunti diversi e originali, tra lezioni magistrali e arte. Quest’anno si è parlato di giustizia riparativa, di clemenza, di demoni malvagi, di innocenza. L’anno prossimo la parola spazierà e la filosofia sarà investita in un ragionamento totale, come ha detto la filosofa Barbara Carnevali. La parola è azione, per la filosofia, e le piazze delle tre cittadine si preparano già a questo nuovo appuntamento. Da domani al lavoro.