Roma, 6 ottobre 2022 – Continua l’impasse gestionale di Inail, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. Stavolta a chiedere un repentino cambio di rotta sono i lavoratori, già dipendenti dell’Ente, che nel corso dell’assemblea nazionale indetta dal comparto della funzione pubblica rappresentato da FP CGIL, CISL FP e UIL PA, insieme a Confsal-Unsa e ANMI hanno chiesto di mettere fine alla grave carenza di personale.
“L’attuale politica gestionale – si legge in una nota congiunta- che, in questa fase, appare incapace di guidare l’Ente fuori da una situazione organizzativa, rischia di compromettere l’erogazione dei servizi all’utenza, principalmente per le croniche carenze di organico che non permettono di rispondere alle esigenze di funzionalità istituzionale e di valorizzazione del personale“.
E’ di pochi giorni fa, infatti, la notizia che quasi un candidato su due abbia rinunciato all’assunzione pur essendo regolare vincitore del concorso indetto nel 2019.
Ma non solo: è lo stesso Ente ad aver reso noto che dall’inizio dell’anno si sono registrate purtroppo 600 vittime sul luogo di lavoro. E per mettere in atto tutte le iniziative volte a prevenire gli infortuni, gestire le attività ed educare alla sicurezza occorre un ente in salute in termini gestionali e con un organico adeguato alle necessità.
“In assenza delle necessarie risposte politiche a difesa dell’Istituto e della sua preziosa mission– continuano-, metteremo in campo tutte le azioni necessarie a partire dallo stato di agitazione di tutto il personale che, a tal proposito, ci ha conferito pieno mandato“.
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