INAIL. Ancora poca chiarezza sulla 3I-spa che assumerà la gestione del ramo informatico

La costituenda SpA 3i sarà il gestore del ramo informatico degli istituti di previdenza e di ISTAT. Il patrimonio informativo più delicato del Paese sarà tutelato? E i lavoratori attualmente impiegati in queste attività che destino avranno?

Roma, 15 novembre 2022 – Migliaia di dipendenti si sono riuniti in assemblea per oltre 20 ore per parlare del futuro dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e del suo personale, all’interno di un percorso di mobilitazione promosso dalle Organizzazioni Sindacali aziendali di FP CGIL, CISL FP, UIL PA, CONFSAL UNSA, DIRSTATI FIAL UNSA e ANMI.

La privatizzazione del ramo informatico a favore della 3I-Spa

Si chiama 3i la costituenda società per azioni a cui il primo articolo del titolo V – Transizione digitale- del decreto legge 30 aprile 2022, n. 36 per le misure urgenti di attuazione del PNRR, attribuisce lo sviluppo, la manutenzione e la gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore degli enti previdenziali e delle pubbliche amministrazioni centrali, e cioè: INPS, INAIL e ISTAT (da qui il nome 3i, dalle iniziali dei 3 enti coinvolti INAIL, INPS, ISTAT) ma anche della della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell’Agenzia Nazionale per la cybersicurezza nazionale (ACN) e delle altre pubbliche amministrazioni centrali.

Una vera a propria privatizzazione del settore informatico, sebbebe la società sia a controllo pubblico.

I timori dei sindacati e le mancate risposte dei vertici aziendali

Un tour de force, costituito da assemblee unitarie che hanno toccato tutto il territorio nazionale per fare chiarezza su quello che potrebbe essere il futuro dell’Ente a seguito della costituzione di una nuova società per azioni denominata 3i, che dovrebbe assorbire, cedendolo, un asset strategico per l’Istituto quale è quello informatico”, dichiarano unitariamente i coordinatori sindacali delle sigle promotrici. “Sono mesi che chiediamo informazioni ai Vertici dell’Ente per capire l’impatto che una simile operazione avrà inevitabilmente su tutto il sistema organizzativo e soprattutto sulla erogazione dei servizi ai cittadini”, proseguono. “Purtroppo, nonostante l’avvio di un percorso di mobilitazione, che vede coinvolti migliaia di lavoratori, registriamo un ingiustificabile silenzio da parte dell’Amministrazione”.

I lavoratori dell’Inail, che nonostante le difficoltà legate ad una insostenibile carenza di personale continuano a garantire i servizi alla nostra particolare utenza, meritano risposte chiare sul loro futuro: e le vogliono adesso”, concludono.

Photo by Ümit Yıldırım on Unsplash

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