Roma, 27 febbraio 2023– Il Comitato Idonei Funzionari Amministrativi ha scritto al Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo per evitare che le graduatorie in essere possano determinare gravi sovrapposizioni o togliersi posti a vicenda.
Lo scenario: concorsi banditi per figure identiche
Il timore degli idonei nasce dal fatto che il MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze- disporrà a breve di ben due graduatorie per funzionari amministrativi a cui attingere per sopperire alle proprie necessità.
Un vero lusso se si considerano le difficoltà lamentate da tutte le amministrazioni pubbliche che vedono i vincitori rinunciare alla presa in servizio con la conseguente impossibilità di coprire i posti vacanti nel proprio organico.
La singolare situazione nasce dalla pubblicazione di due bandi che per tempistiche e modalità non appaiono coordinati.
I bandi non coordinati
Il primo, quello bandito il 30 giugno 2020 (e riaperto nel 2021), è il Concorso Funzionari Amministrativi Unici per 2.736 posti.
Tutte le fasi del reclutamento sono state gestite da Formez.
Questo concorso unico rispondeva alle esigenze di diverse amministrazioni centrali (tra cui anche il MEF che aveva chiesto 263 funzionari) e ne è derivata una graduatoria di circa 18.000 idonei di cui 5.509 sono stati già convocati.
La caratteristica di questa graduatoria è che si tratta di una graduatoria “ad esaurimento”. In sostanza, è stato creato un bacino a cui non solo le amministrazioni per le quali originariamente era stato bandito il concorso ma anche altre amministrazioni possono chiedere di attingere, come in effetti è già avvenuto con l’accodamento di altri enti.
Il secondo bando è quello pubblicato dal solo MEF il 31 dicembre 2021 per 296 posti di funzionario di cui 40 per profilo amministrativo. La graduatoria di questo profilo – che oltre ai 40 vincitori conta ben 1.141 idonei utili ad eventuali scorrimenti- è stata resa pubblica sul sito del Formez (che ha curato lo svolgimento della procedura) ma non ancora ufficializzata in Gazzetta.
Il problema è che in entrambi i casi il MEF ha avviato procedure per reclutare figure non dirigenziali con le medesime caratteristiche di funzionario amministrativo. A tutti gli effetti un doppione.
I nodi da sciogliere
Si prospetta quindi un momento non facile per tutti gli idonei che aspirano ad essere convocati dalle amministrazioni tra cui appunto il MEF.
Dalla loro parte c’è il Decreto del Presidente della Repubblica n. 487 del 1994 (Regolamento recante norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi) che all’articolo 21 stabilisce che “le amministrazioni possono utilizzare il contingente di un concorso solo dopo l’esaurimento della graduatoria del concorso precedente”.
A questa disposizione si aggiunge la recente sentenza n. 15790 del 2021 della Corte di Cassazione che stabilisce che “alle graduatorie da utilizzare va data precedenza alla più vecchia”.
Le richieste del Comitato CIFA
Allarme quindi tra gli idonei che vogliono evitare possibili cannibalizzazioni tra graduatorie.
“In ossequio alle norme ed alla pronuncia giurisprudenziale– scrive il CIFA nella nota inviata al Ministro- si chiede l’utilizzo integrale della graduatoria del Concorso Unico RIPAM 2736 Funzionari Amministrativi 2021 (CUFA), prima di procedere allo scorrimento della più recente graduatoria MEF 296 – 40 posti profilo Funzionario amministrativo“.
Quali saranno le soluzioni proposte dal Ministro Zangrillo e dal MEF per tutelare i diritti di chi, con fatica e impegno, ha partecipato a queste due procedure?
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