Si trova a Casteller di Trento l’orsa JJ4 responsabile dell’aggressione e della morte del giovane runner Andrea Papi, mentre il presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha firmato una seconda ordinanza di abbattimento.
Ha fatto visita a JJ4 l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e fondatrice della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (Leidaa). E’ al momento reclusa l’orsa al centro della vicenda che ha diviso in due gli italiani. A sostenere che non dovesse essere uccisa sono stati per primi i familiari della vittima che, tuttavia, hanno annunciato di voler presentare la denuncia contro la Provincia autonoma di Trento e lo Stato per aver reintrodotto gli orsi in Trentino.
Ad aver sostenuto la necessità di eliminare l’orsa JJ4 era stato per primo il Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti che aveva incassato asprissime critiche del mondo ambientalista e che aveva dichiarato durante la conferenza stampa della cattura di volerla abbattere direttamente sul posto. Un acceso dibattito ‘social’ aveva portato tanti privati cittadini ad esprimere la propria solidarietà al plantigrade, che è stata catturata assieme a due dei suoi tre cuccioli autosufficienti che sono stati rilasciati.
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) in un comunicato stampa era tornato a valorizzare l’importanza del piano di azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno delle Alpi centro-orientali (denominato PACOBACE), che riporta allegata una tabella con gli indici di pericolosità degli orsi. L’orsa JJ4 “già in passato tra il 2020 e il 2022 era stata responsabile di tre eventi (aggressione) non mortali”.
Subito dopo l’aggressione mortale del runner si era parlato a livello istituzionale di “trasferimento di massa degli orsi mantenendo nella provincia di Trento di un numero di soggetti sostenibili dal territorio” così come in un incontro al MIT tra Salvini e Fugatti si era parlato di accelerare sulla dotazione degli spray anti aggressione ad hoc per i plantigradi.
Tra i messaggi di cordoglio per Andrea Papi c’è chi ricorda le adorate montagne dove il ragazzo è cresciuto imparando a viverle, rispettarle e amarle.
Foto di Manfred Antranias Zimmer da Pixabay