9 maggio 2023. C’era una volta la “Festa dell’Europa”

Oggi dopo la pandemia, la guerra in atto ai confini dell’Europa non possiamo certamente parlare di festa ma, riflettere su cosa abbiamo recepito e realizzato in questi 73 anni, dalla firma della dichiarazione Schuman, per migliorare la qualità di vita del nostro Paese ed in particolare nelle regioni del Sud e in Calabria...

Cosenza – Il 9 maggio si è celebrata la “Giornata dell’Europa”, in altri tempi avremmo detto “Festa dell’Europa”.

Oggi dopo la pandemia, la guerra in atto ai confini dell’Europa non possiamo certamente parlare di festa ma, riflettere su cosa abbiamo recepito e realizzato in questi 73 anni, dalla firma della dichiarazione Schuman avvenuta proprio il 9 maggio del 1950 a Parigi dall’allora ministro degli Esteri del governo francese, per migliorare la qualità di vita del nostro Paese ed in particolare nelle regioni del Sud e in Calabria, il mio territorio.


Brevi considerazioni su ciò che sarebbero potuti divenire volano di sviluppo i settori da quello piu generale e sostanziale definito lavoro, alla sanità, sistema trasporti, scuole.


Lavoro, ha lasciato spazio all’aumento della disoccupazione e all’emigrazione dei giovani muniti di titolo di studio e non, verso terre lontane in cerca di fortuna.
Sanità, la piaga di questa terra dove la gente non può curarsi sia per mancanza di strutture idonee ad iniziare dai pronto soccorso, alla cura adeguata di patologie complesse. Con i tempi biblici di attesa l’utenza, si trova quindi costretta a rivolgersi a strutture ospedaliere del Nord Italia, per il maggiore livello di competenza e qualità dei servizi sanitari, malgrado l’innalzamento negli ultimi anni delle tempistiche di prenotazione di visite e ricoveri. Salvo rivolgersi a cure in regime privatistico o intramoenia, per chi può permetterselo.

Per non parlare poi, degli esenti ticket per gravi patologie che non possono accedere ai laboratori di analisi o a visite specialistiche in strutture private convenzionate con il SSN, causa esaurimento budget del finanziamento regionale.
Di contro, costi e debiti accumulati in questi anni dal sistema sanitario calabrese sono arrivati a livelli stratosferici.
Sistema trasporti. Una per tutte, c’è da piangere pensando allo stato in cui versa l’autostrada del Sole in continua manutenzione fin da quando è nata. Non esistono collegamenti pubblici efficaci tra le varie città e gli aeroporti. Basti pensare al collegamento tra Cosenza e l’aeroporto di Lamezia Terme. Non esiste un collegamento di trasporto pubblico tra Cosenza e Crotone. Intanto riemerge imperioso l’impegno della politica nella costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, mentre nei pressi di Longobucco crolla un ponte isolando la località silana.
Scuole
In Calabria replica in scena il degrado. Basta guardare lo stato in cui versano gli edifici scolastici e paragonarle a quelle soprattutto oltre le Alpi.

Eppure facciamo parte dell’UE, siamo tra i Paesi fondatori e, nonostante gli ingenti fiumi di denaro arrivati, spesi e spesso male o volatilizzati, non siamo stati capaci o forse non abbiamo voluto, utilizzare efficacemente per il bene comune le risorse, malgrado tutto, fornite dall’Europa. A differenza del detto “Ce lo chiede l’Europa”.

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