Roma, 16 giugno 2023 – Esuberanti, audaci, bramosi, genuine. Sono alcune delle 8 tipologie di atteggiamento che i ragazzi della Generazione Z , i cosiddetti zedder nati tra la fine degli anni ’90 e il 2010, hanno nei confronti dei social ed illustrati nel primo libro bianco dell’Osservatorio Schermi futuri promosso da Unieuro. La ricerca, realizzata in collaborazione con l’istituto Ipsos e con la direzione scientifica dello psichiatra Paolo Crepet, è stata condotta su un campione di circa 1.200 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni attivi su Facebook, Instagram, YouTube, TikTok, Twitch e Twitter, attraverso sondaggi via web e interviste face-to-face online, con domande di profilazione e sui comportamenti online, sulle emozioni provocate dai social e su come ci si auto-percepisce sulle diverse piattaforme.
L’analisi ha consentito l’individuazione di 8 gruppi:
-gli esuberanti spensierati (18% del campione), in prevalenza studenti che vivono i social come una naturale continuazione della reale vita sociale;
-gli audaci per emergere (15% del campione), caratterizzati da coraggio e bisogno di originalità:
i bramosi di ammirazione (20% del campione), più giovani della media (14-16 anni 55% v/ 50%), che vivono maggiormente al Sud (36% v/28%) e nelle grandi città (64% v/49%) e per i quali l’obiettivo è apparire;
-i genuini concreti (15% del campione), più partecipi alle dinamiche della vita quotidiana e familiare, hanno molti amici e si sentono sereni e liberi, non credendo che i social li aiutino a valorizzare pienamente i propri sentimenti;
-i pacati riflessivi (18% del campione), abituati a procedere con cautela, che fanno dei social un uso “passivo” e vivono nel mondo reale, dove si esprimono al meglio;
-i poetico-passionali (16% del campione) che si definiscono sensibili, a volte timidi e spaventati, e sono in maggioranza ragazze fra i 17 e i 19 anni. Vivono i social come un luogo di continuità con gli affetti della vita reale;
-gli introversi taciturni (14% del campione), persone solitarie e schive che non amano folla e parole, sono più grandi di età – 17-19 anni;
-i tenebrosi isolati (5% del campion), ragazzi cupi ed insicuri, anche loro più grandi di età (17-19 anni) e che provano emozioni negative sui social.
La ricerca Schermi Futuri è significativa proprio perché coglie una nuova maturità e consapevolezza da parte dei giovani che non considerano i social media un bene o un male a priori, ma un mezzo la cui funzione è neutra e adattabile agli utilizzi concreti di ciascun individuo.
L’indagine si è poi concentrata sull’analisi delle emozioni generate dall’uso delle piattaforme online, con la volontà di offrire uno strumento inedito di valutazione. I risultati fanno emergere evidenze relative ad importanti aree di attenzione e aspetti di vulnerabilità, riassumibili in quattro macro-aree:
• Immagine corporea: molti appartenenti alla Generazione Z hanno un’immagine distorta del proprio corpo a causa del confronto con standard non realistici;
• Dipendenza da social: emozioni negative e FOMO (Fear Of Missing Out);
• Noia e solitudine: differenze tra vita reale e vita sui social;
• Cambiamento nella comunicazione e nelle relazioni: ghosting e cyberbullismo.
“Adolescenza e post-adolescenza sono delle costruzioni sociali – afferma Enzo Risso, direttore scientifico di Ipsos e coordinatore della ricerca insieme a Barbara Toci (ricercatrice di Ipsos) -. I caratteri di turbamento, spaesamento e confronto, che caratterizzano queste fasi dell’esistenza delle persone, determinano significativi cambiamenti nella personalità di ragazze e ragazzi. L’analisi incrociata della percezione di sé e della rappresentazione di sé permette di identificare quali sono le diverse tipologie di identità in cui si raggruppano i giovani, mettendo in evidenza sia i tratti di coerenza, come i tratti ossimorici, gli atteggiamenti e i comportamenti, sia i valori e i codici relazionali. In questo modo, è possibile identificare degli sciami (community of sentiment, come le definisce Appadurai), che consentono di riconoscere le caratteristiche della progressiva affermazione dell’identità sociale dei giovani, in una fase in cui sperimentano la loro autonomia, il distacco dal contesto familiare e si confrontano con l’universo dei pari”.
Per leggere l’indagine completa: https://www.schermifuturi.com/