Lo spettacolo delle Frecce Tricolori per il centenario dell’Aeronautica Militare

Il 17 e il 18 giugno si sono svolti a Pratica di Mare i festeggiamenti per i 100 anni dell'Aeronautica Militare. Grande partecipazione di visitatori provenienti da tutta Italia. L'aeroporto militare è stato eccezionalmente aperto al pubblico e al suo interno ha preso forma il Villaggio AM: esposizioni statiche, allestimenti storici, dimostrazioni di volo. E, attesissime, le Frecce Tricolori.
Le Frecce Tricolori in un momento dell'esibizione a Pratica di Mare (Roma) - foto di Giuliana Onorati

Roma, 20 giugno 2023 – La fila sulla Pontina alle tre del pomeriggio lascia intendere che l’afflusso di pubblico alla festa per i 100 anni dell’Aeronautica militare è altissimo. Arrivano infatti da tutta Italia i visitatori che hanno colto l’occasione più unica che rara di entrare nell’aeroporto militare “Mario de Bernardi” di Pratica di Mare eccezionalmente aperto al pubblico. Decine di navette fanno da spola tra i parcheggi allestiti a Castel Romano e l’immensa piazza dell’aeroporto. Due giorni prima, al momento della mia registrazione, il sistema di prenotazione indicava già oltre 60.000 presenze.

La giornata è splendida e il sole è alleggerito da una piacevole brezza che arriva dal mare. Siamo infatti a ridosso delle coste del Tirreno, a pochi chilometri da Roma.

Il Villaggio AM allestito per l’occasione è grandissimo e servirebbero due giorni per visitarlo tutto.

Gli hangar accolgono esposizioni di vario tipo, simulatori di volo e velivoli; le file per entrare negli aeri sono lunghissime ma l’emozione di sedersi nell’abitacolo vale l’attesa. Immancabile la domanda “Ma questi tasti li usate proprio tutti?” Si, ovvio, il militare non può che confermare. E lo stupore di fronte a tanta tecnologia aumenta, specie se la si può provare come nel caso della realtà aumentata interattiva che consente migliori e più precisi addestramenti che, mi spiegano, è in uso già dal 2017.

Poco più avanti la mostra statica dei velivoli, le dimostrazioni di volo si susseguono per tutto il giorno e poi c’è il Campo 100, l’allestimento che racconta la storia di questa forza armata iniziata il 28 marzo 1923 quando la Regia Aeronautica diventa autonoma. Purtroppo non ho tempo per visitarlo ma riesco comunque a vederlo dall’alto della scaletta del Boeing KC 767 A per il rifornimento in volo.

Non c’è domanda a cui gli ufficiali e i cadetti non abbiamo risposto: “Come fate a trasportare questa postazione mobile?”, “Quanto tempo impiega un pilota ad imparare a guidare un aereo per il rifornimento in volo”, “Le frecce sono solo aerei per le esibizioni?”, “Che differenza c’è tra un drone ed un velivolo a pilotaggio remoto”, “Se sono miope posso comunque entrare nell’aeronautica?” ma soprattutto “Perché il pulsante di salvataggio per l’espulsione è fuori della cabina”? Vengo subito rassicurata: ce ne è uno anche all’interno.

Mi soffermo sulla folla che si addensa sul prato per assistere allo spettacolo delle Frecce Tricolori. L’ufficiale mi spiega che potrei rimare all’ombra degli hangar, anche da lì si vedrà benissimo tuttavia decido di spostarmi: quando mai mi ricapiterà di trovarmi esattamente a fianco della pista di atterraggio e decollo delle Frecce?

Di lì a poco i piloti si cimenteranno in acrobazie che rispondo primariamente alla necessità di gestire situazioni avverse e soprattutto nemici. A terra c’è un F35 in mostra. È un velivolo bello nelle linee e affascina gli spettatori, ma il peso del tempo che viviamo porta la mente ad Est ai confini dell’Unione Europea dove questi aerei si alzano in volo perché c’è una guerra vera.

Eppure quello che vedo oggi nel cielo è pura bellezza.

Il rumore è assordante, i tappi per le orecchie suggeriti dall’organizzazione si sono rivelati salvifici, attutiscono ma non eliminano del tutto il suono e di tanto in tanto occorre coprire le orecchie. Siamo tutti a testa in su, con la mano che ripara gli occhi dal sole per osservare meglio le circonvoluzioni della formazione. Sono impressionanti le tipologie di volo esibite, quello ribaltato, la discesa a spirale, la simulazione di una caduta che sembra avvenuta a motore spento e la sua ripresa a volo radente. Tecnologia e uomo. Studi fisici e ingegneria. Senso artistico e precisione geometrica. Non è affatto semplice quello a cui stiamo assistendo.

Mentre l’aereo in solitaria è davanti a me, le altre Frecce spariscono all’orizzonte ed in men che non si dica riappaiono senza rumore, che arriva dopo, e di nuovo su e giù, destra e sinistra. Disegnano un cuore con immense volute tricolori.

Le Frecce si stagliano nel cielo e dipingono geometrie raffinate e precise. Sono semplicemente spettacolari.

Per il calendario delle iniziative dedicate al centenario leggi qui i dettagli.

Foto: Giuliana Onorati

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