Roma – Il 23 novembre 2023, FISC, USPI (promotrice dell’incontro), Aiart, Corallo e FIGEC hanno avuto il privilegio di condividere un’occasione unica: un’udienza privata con sua santità Papa Francesco.
E noi in rappresentanza di Paeseitaliapress.it e Lafrecciaweb, testate giornalistiche associate ad USPI, siamo state orgogliosamente onorate di partecipare ad un momento di armonica bellezza formativa e spirituale.
Alle 07.30 del mattino si è dato il via all’esperienza. All’esterno di San Pietro l’emozione era palpabile, soltanto 5 rampe di scale separavano i giornalisti dal Pontefice.
Una volta giunti in Sala Clementina del Palazzo Apostolico e accomodati sulle morbide sedie di velluto rosso non restava che aspettare il Suo arrivo.
Nonostante fossi seduta distante con la vista leggermente coperta, l’entrata del Papa non poteva passarmi inosservata: accolto da un coro di applausi e affetto, il suo ingresso è stato la dimostrazione dell’amore e del rispetto provato nei suoi confronti.
Il discorso di sua Santità, dedicato ai giornalisti, è stato delicato ed empatico. Ha enfatizzato l’importanza dell’informazione e del diffonderla in maniera corretta. “I settimanali cattolici veicolano una missione umana, volta a formare menti e cuore”, queste le parole esatte di Papa Francesco. L’importante, ha proseguito nel suo discorso, è di seguire sempre tre sentieri:
– Formazione;
– Tutela;
– Testimonianza
Il primo è fondamentale, in quanto permette di capire, sapere e conoscere, non solo nel giornalismo, ma in ogni aspetto della propria vita.
Nell’informazione l’individuo diventa alla mercé della notizia, la sua vita si sgretola e viene invasa fino all’estremo. Per questo motivo bisogna impegnarsi nella promozione della tutela e di tutti gli strumenti che permettono di difendere i soggetti coinvolti direttamente dalle notizie, soprattutto le persone più deboli come bambini e anziani.
L’informazione, continua Papa Bergoglio, è un grande compito con grandi responsabilità. Bisogna ricordare che dall’altra parte della notizia esiste una persona, con sentimenti ed emozioni; per questo la prudenza e l’empatia sono virtù che tutti i giornalisti dovrebbero possedere.
Persino Papa Francesco riconosce uno dei dogmi principali del mondo del giornalismo: l’attendibilità delle fonti. Sottolinea, con veemenza e zelo, quanto sia importante verificare le testimonianze raccolte, in modo da diffondere notizie sicure e attendili.
Il commento del Segretario Generale USPI Unione Stampa Periodica Italiana, Francesco Saverio Vetere, presente all’udienza, rispecchia e dimostra l’importanza delle parole del Pontefice:
“Quello che bisogna dire è che incontrare il Santo Padre e ascoltarlo con la più assoluta attenzione, come facciamo noi, è sempre molto importante, soprattutto in un momento in cui tutti quanti stanno cercando di comprendere che risposte dare allo sviluppo tecnologico e soprattutto allo sviluppo tecnologico nei mezzi di comunicazione”.
Tramite il suo discorso Papa Francesco elogia il lavoro dei giornalisti cattolici, ritenendoli superiori alle parole, dicerie e fake news “urlate dagli altri”.
Il suo affetto e la sua bontà non trovano spazio solo nelle parole dedicateci, ma anche in ogni stretta di mano e sguardo che ha indirizzato personalmente a ognuno di noi.
L’atmosfera aurea era amplificata dalla magia architettonica che la città eterna possiede, ogni stanza, affresco e giardino riempivano gli occhi lasciando spazio solo a stupore e gratitudine.
Il Pontefice ha evidenziato con queste sue parole come il giornalismo, anche quello cattolico, sia molto più che l’insieme di semplici informazioni elencate quotidianamente su un foglio o un sito. È una fusione perfetta di emozioni, persone, esperienza e vissuti differenti che uniti formano una notizia…anzi una storia.