Roma, 21 dicembre 2023 – Si è svolta a Roma, in Piazza Santi Apostoli, la manifestazione degli idonei della graduatoria dei Funzionari Amministrativi, una graduatoria generata dal concorso unico nazionale per sopperire alle necessità delle amministrazioni banditrici e delle altre che ne avessero avuto necessità.
Sono in piazza in rappresentanza di circa 15.000 idonei che sembrano tanti, ma in realtà e come noto, sarebbero appena sufficienti a chiudere qualche vuoto in organico e a coprire qualche posizione vacante. La pubblica amministrazione sta già vivendo l’armageddon finale, con una continua fuoriuscita di personale legata al raggiungimento dell’età pensionabile. Si tratta di un fattore fisiologico, di cui semplicemente prendere atto.
A fine anno, in quasi tutti gli uffici pubblici, è un via vai di saluti, abbracci e “un giorno toccherà anche a voi”, ma chi resta non può che fare spallucce e sperare che qualcuno venga a sostituire il collega pensionato.
Non è la prima volta che l’Italia dispone di migliaia di idonei di concorsi pubblici; sulla carta interessano a tutti, ma nelle azioni pratiche il groviglio di norme e procedure non aiuta. È un eterno giorno della marmotta che ha come protagonisti aspiranti lavoratori pubblici a cui però, a fronte dell’oggettiva ed inequivocabile nonché incontestabile carenza di personale, rischiano di vedere scadere la propria graduatoria e vanificato il proprio impegno.
Luoghi comuni da sfatare
Sugli idonei pesano molti luoghi comuni.
Tra questi il fatto che aver partecipato ad un concorso a quiz, con prova unica (secondo quanto stabilito dall’ex Ministro Brunetta per velocizzare l’immissione di nuovo personale nelle amministrazioni dopo 10 anni di blocco del turn over) possa denotare una scarsa preparazione.
“L’esame è stato complicato perché la preparazione richiesta spaziava su decine di materie diverse e non è stato semplice prepararsi – risponde una manifestante-. A quiz o con risposte aperte o con un orale il presupposto è comunque che si deve studiare tutto. Esiste lo studio punto e basta. Lo studio è stato serio, si può riuscire meglio o meno bene, ma l’impegno è serio”.
Altro luogo comune è che ci sia poco interesse ad essere assunti, considerato l’elevato numero di rinunce.
“Le convocazioni sono rapidissime, talvolta danno tre giorni per presentarti – spiega un ex idoneo, sceso in piazza per esprimere solidarietà ai compagni di graduatoria ancora in attesa-. Alcune amministrazioni non concedono alcun differimento. E io ho accettato subito, ho lasciato la famiglia, i figli, e non ci ho pensato un secondo. Certo, ci sono destinazioni oggettivamente poco comode per chi non vive in quei territori, ma il lavoro è lavoro e nel bisogno si parte”.
“Inoltre – aggiunge una manifestate proveniente dalla provincia di Roma- le rinunce sono legate anche al fatto che vengono convocate persone che vorrebbero rinunciare in anticipo. Si è creato un modo di procedere che non può essere cambiato. Pertanto anche questo rema contro chi davvero accetterebbe subito, come me, andrei ovunque”.
Una sola richiesta: buon senso
Per sciogliere un po’ di punti, ne parliamo con Mario Masi, presidente del CIFA- Comitato Idonei Funzionari Amministrativi.
Perché siete qui?
Siamo qui per chiedere la proroga della graduatoria del concorso unico per funzionari amministrativi e l’assunzione di tutti gli idonei che scadrà il 12 gennaio e che il Ministro della Funzione Pubblica Zangrillo non intende prorogare.
Da cosa dipende questa decisione?
I motivi reali non li sappiamo; forse ci reputa una graduatoria tra virgolette anziana, ma in realtà compiamo due anni a gennaio, oppure ci ritiene persone non competenti quando invece siamo tutti laureati e abbiamo master e ci sono professionisti con 20 anni di esperienza che vorrebbero entrare nel settore pubblico. Quindi davvero non capiamo come non voglia prorogare la nostra graduatoria. Siamo un capitale umano su cui investire e in più, anche da un punto di vista economico, siamo un concorso che è costato milioni di euro, perché ha riguardato tutta l’Italia, qui ci sono persone da Vicenza come da Reggio Calabria, e bandire nuovi concorsi significa spendere altri soldi. Non si capisce come si possano spendere risorse pubbliche in questo modo.
Forse il Ministro è dissuaso perché, dati alla mano, molte delle persone del vostro concorso rinunciano alla presa in servizio.
Allora questo è un dato parzialmente vero perché tra uno scorrimento e l’altro possono passare anche sei o sette mesi e questo significa che gli idonei nel frattempo preparano altri concorsi o vengono assunti in enti presso i quali sono risultati vincitori. È normale che poi ottenuto un posto di lavoro rifiutano il posto per il quale avevano concorso precedentemente. Se la pubblica amministrazione scorresse velocemente è chiaro che le rinunce si ridurrebbero, così come ci sono moltissimi idonei che hanno lavori precari o che sono disoccupati e quindi accetterebbero senza esitazioni.
Un segnale positivo però c’è stato e riguarda il recente scorrimento della graduatoria del concorso nazionale di assistenti amministrativi.
Ma non la nostra. Il Governo a giugno ha approvato un ordine del giorno in cui si impegnava ad assumere gli idonei funzionari, ma ad oggi ha disatteso a questo impegno. Era stato approvato anche un emendamento che prevede la possibilità di attingimento alla nostra graduatoria da parte di altri enti, ma anche questo ad oggi non è avvenuto. La prospettiva, in assenza di proroghe, è quella di fare altri concorsi o di rimanere, in molti casi, disoccupati. Dopo aver superato un concorso si tratta di una prospettiva molto difficile da accettare.
Nella legge di bilancio ora in discussione sono stati presi dei provvedimenti a vostro favore?
Tutti gli emendamenti che avevamo proposto e che erano stati presentati dalle opposizioni e con il sostegno dei sindacati sono stati bocciati e quindi la nostra ultima speranza è il Milleproroghe. Abbiamo contatti con i membri della maggioranza, ma a decidere è il Ministro Zangrillo perché il dicastero di riferimento è il suo e ci auguriamo che il Ministro faccia prevalere il buon senso, il risparmio delle risorse pubbliche e anche da un punto di vista umano stiamo parlando di 15.000 persone, 15.000 famiglie e non dare loro un’opportunità sarebbe davvero ingiusto.
Abbiamo superato un concorso avvenuto dopo lo sblocco del turn over, erano dieci anni che non si bandivano concorsi e con la precisa indicazione di assumere quante più persone possibile. Il Ministro lo sa, e abbiamo provato ad interfacciarsi con lui in tutti i modi sia attraverso la maggioranza che con l’opposizione, lettere mandate al suo staff e interpellanze parlamentari ma ad oggi non abbiamo una risposta e nemmeno un incontro, che comunque continuiamo a chiedere nel più breve tempo possibile.
Ma nella scorsa legislatura non era l’attuale maggioranza, allora all’opposizione, che si batteva per i diritti degli idonei?
Infatti questo è un paradosso che non ci spieghiamo, perché la maggioranza è favorevole ma il Ministro fa blocco. Quindi la speranza è che in occasione del Milleproroghe sia la maggioranza a presentare un emendamento per la proroga delle graduatorie.