Sara Favarò, scrittrice, giornalista, studiosa di tradizioni popolari, attrice, cantautrice, nata a Vicari, nell’entroterra siciliano, ma palermitana di adozione, cunta e canta il Natale negli usi popolari siciliani di inizio novecento venerdì 22 dicembre, al Museo Pitrè di Palermo.
Il Natale di un tempo era una festività che si traduceva in condivisione familiare, usi e funzioni religiose, preparazione di dolci tipici dai “buccellati” alle “pantafole”, al presepe delle famiglie agiate con i suoi simboli: dalle arance, alle statuine. Non mancavano i riti divinatori da svolgersi a mezzanotte in punto.
Sara Favarò racconterà il filo comune del Natale: la maternità. Maternità talvolta chimerica come quella di un gruppo di suore di cui racconta la scrittrice nel suo libro “Madri si nasce”, Euno Edizioni. Maternità reale, da quella della Madonna che veniva elogiata con canti e preghiere popolari, a quella delle donne che, in attesa della Nascita Divina, recitavano rosari e novene. Sara Favarò eseguirà anche antichi canti popolari accompagnata dalla fisarmonica e dalla voce del maestro Giuseppe Maurizio Piscopo.
L’incontro, organizzato dal Lions Club Palermo Mediterranea, dopo i saluti delle autorità cittadine e lionistiche, vedrà gli interventi della consulente per la cultura del Sindaco di Palermo, Eliana Calandra e dell’antropologa Orietta Sorgi. L’evento è previsto per le ore 15,30. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.