ROMA, 25 aprile 2024 – (gpc) L’Azione Cattolica Italiana ha accolto “a braccia aperte” Papa Francesco. Erano circa 80mila a piazza San Pietro nel grande raduno nazionale dell’associazione avvenuto il 25 aprile “per ricordare anche il contributo di libertà portato da tanti cattolici alla resistenza antifascista”.
“Lo slancio che oggi esprimete in modo così festoso non è sempre accolto con favore nel nostro mondo: a volte incontra chiusure, a volte incontra resistenze, per cui le braccia si irrigidiscono e le mani si serrano minacciose, divenendo non più veicoli di fraternità, ma di rifiuto, di contrapposizione, anche violenta a volte, un segno di diffidenza nei confronti degli altri, vicini e lontani, fino a portare al conflitto – ha detto Papa Francesco ai convenuti –. Quando l’abbraccio si trasforma in un pugno è molto pericoloso. All’origine delle guerre ci sono spesso abbracci mancati o abbracci rifiutati, a cui seguono pregiudizi, incomprensioni, sospetti, fino a vedere l’altro un nemico. E tutto ciò purtroppo, in questi giorni, è sotto i nostri occhi, in troppe parti del mondo! Con la vostra presenza e con il vostro lavoro, invece, voi potete testimoniare a tutti che la via dell’abbraccio è la via della vita”.
Provenienti da tutte le diocesi di Italia, gli 80mila convenuti a Roma hanno pregato anche per la XVIII Assemblea nazionale che si terrà dal 25 al 28 aprile e che ospiterà un migliaio di delegati.
Un momento importante di democrazia e partecipazione per fare sintesi, riprendere fiato, immergersi nel presente della Chiesa e del Paese e immaginare il futuro.
L’incontro nazionale del 25 aprile in piazza San Pietro con Papa Francesco aprirà idealmente la XVIII Assemblea nazionale dell’associazione, Testimoni di tutte le cose da Lui compiute, che proseguirà poi dal giovedì 25 pomeriggio fino a domenica 28 aprile a Sacrofano, sempre a Roma.
Tante le riflessioni e le testimonianze che arricchiranno il nutrito programma, a iniziare dalla messa presieduta proprio giovedì in tardo pomeriggio dal Segretario di Stato della Santa Sede, card. Pietro Parolin. I delegati ascolteranno la relazione del Presidente, dibatteranno su di essa, voteranno sugli emendamenti al Documento assembleare e per l’elezione del prossimo Consiglio nazionale. Non mancherà una serata di riflessione sulla prossima Settimana sociale dei cattolici in Italia che si terrà a Trieste a inizio luglio, insieme a due momenti di preghiera presieduti dal card. Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi e dal card. Mario Grech, Segretario generale della Segreteria generale del Sinodo.
La giornata di sabato 28 aprile, inoltre, vedrà il card. Matteo Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna e Presidente della Cei, presiedere la celebrazione eucaristica insieme ai tanti pastori delle nostre diocesi che saranno presenti ai lavori dell’Assemblea.
“L’abbraccio è una delle espressioni più spontanee dell’esperienza umana – ha continuato Papa Francesco -. La vita dell’uomo si apre con un abbraccio, quello dei genitori, primo gesto di accoglienza, a cui ne seguono tanti altri, che danno senso e valore ai giorni e agli anni, fino all’ultimo, quello del congedo dal cammino terreno. E soprattutto è avvolta dal grande abbraccio di Dio, che ci ama, ci ama per primo e non smette mai di stringerci a sé, specialmente quando ritorniamo dopo esserci perduti, come ci mostra la parabola del Padre misericordioso (cfr Lc 15,1-3,11-32). Cosa sarebbe la nostra vita, e come potrebbe realizzarsi la missione della Chiesa senza questi abbracci? Perciò vorrei proporvi, come spunti di riflessione, tre tipi di abbraccio: l’abbraccio che manca, l’abbraccio che salva e l’abbraccio che cambia la vita”. (GPC)