Sovraindebitamento: per MDC procedure salvadebiti lente e farraginose, si rischia bomba sociale

Il Movimento Difesa del Cittadino MDC impegnato nella lotta al sovraindebitamento, sollecita interventi legislativi e amministrativi volti a ridurre i tempi di risoluzione, e grazie al progetto TRIS Recupero, fornisce informazioni e strumenti utili per affrontare la questione e riprendere il controllo delle proprie finanze


Roma, 11 settembre 2024 – Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) lancia l’allarme sul crescente problema del sovraindebitamento in Italia, evidenziato dagli ultimi dati forniti dal Ministero della Giustizia relativi al 2023. Gli Organismi di Composizione della Crisi (OCC) hanno gestito complessivamente 10.432 istanze nel corso dell’anno, di cui 7.748 presentate nel 2023 e 2.648 provenienti da anni precedenti. Dai dati emerge che il 64% delle istanze è stato assegnato ad un procedimento, mentre il 29% risulta ancora in attesa di essere attribuito a una procedura di composizione della crisi al 31 dicembre 2023. Inoltre, il 7% delle pratiche è stato archiviato prima dell’assegnazione, per rinuncia del debitore o per elementi di inammissibilità.
MDC sollecita interventi legislativi e amministrativi volti a semplificare le procedure e ridurre i tempi di risoluzione, al fine di garantire un supporto concreto a chi si trova in difficoltà economica. L’associazione è impegnata da sempre nella lotta al sovraindebitamento, anche grazie al progetto TRIS Recupero

https://www.difesadelcittadino.it/portfolio-item/progetto-tris/, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che promuove la diffusione delle procedure salvadebiti introdotte dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, sostituendo la legge 3/2012. MDC continua a offrire assistenza e supporto alle famiglie in difficoltà grazie all’attività costante degli sportelli sovraindebitamento, fornendo informazioni e strumenti utili per affrontare il sovraindebitamento e riprendere il controllo delle proprie finanze.
Dai dati forniti dal Ministero della Giustizia emerge che tra le procedure di composizione della crisi, si registra un aumento dell’uso della Liquidazione controllata, che nel 2023 ha raggiunto il 55% dei casi rispetto al 47% del 2022, mentre la Ristrutturazione del debito del consumatore si è mantenuta pressoché costante con il 34%, contro il 36% dell’anno precedente. A livello territoriale, il ricorso alle procedure di composizione della crisi è più frequente nei distretti giudiziari del Nord Italia, che rappresentano il 51% delle istanze, seguiti dal Sud e dalle Isole con il 33%, e infine dal Centro Italia con il 16%. I distretti con il maggior numero di iscrizioni sono Bologna, Bari e Napoli, che hanno registrato rispettivamente 246, 203 e 195 istanze. Al contrario, il distretto di Trento ha registrato il numero più basso di iscrizioni, con sole sei pratiche.
Tra i tribunali che hanno omologato più Ristrutturazioni dei debiti del consumatore nel 2023, spiccano Milano con 26 omologazioni, Palermo con 25, Catania con 19, Torino e Napoli Nord con 18 ciascuno, e Roma con 17. I dati del Ministero mettono in luce due criticità principali. La prima riguarda il fatto che il 49% delle Ristrutturazioni dei debiti del consumatore si conclude con la rinuncia del debitore a proseguire o con la chiusura d’ufficio dell’OCC. La seconda è legata alla durata media delle procedure di ristrutturazione, che si attesta a 458 giorni, un tempo eccessivo che ostacola la tempestività nella risoluzione delle crisi economiche personali. Per questo, di fronte a queste problematiche MDC ribadisce la necessità di interventi legislativi e ricorda che gli sportelli dell’associazione su tutto il territorio nazionale forniscono assistenza.

Stampa Articolo Stampa Articolo