PALERMO, 6 novembre 2024 – (gpc) “Ho sempre avuto paura degli aghi e del sangue, (avevo anche svenimenti e crisi di panico) ma grazie a mia moglie e alla fede mi sono cimentato e sono diventato donatore di sangue”. Così Riccardo Rossi, giornalista e comunicatore sociale, è stato anche il portavoce ufficiale di Fratel Biagio Conte, e oggi continua la sua opera di volontariato nella Missione di Speranza e Carità a Palermo e soprattutto nella promozione della donazione del sangue.
Possiamo dire una conversione alla donazione del sangue?
“Si, avevo sempre detto a me stesso che non avrei mai donato le piastrine”.
Perché?
“Perché con questo tipo di donazione occorre stare con l’ago nel braccio almeno un’ora e solo il pensiero mi terrorizzava”.
Pero ci sei riuscito. Grazie a cosa?
“Ci sono riuscito grazie all’unione con Cristo, ho pensato alla Sua crocifissione; a Gesù nella sua carne hanno piantato i chiodi e io per degli aghetti nel braccio avevo paura!”.
Quindi non ho sbagliato a dire una “conversione” alla donazione del sangue!
“No. Hai detto bene. Ho preso il mio santo Rosario e fondendomi in Gesù e Maria ho pregato tutto il tempo della donazione, chiedendo l’Avvento del Regno di Dio e sono riuscito nel donare le piastrine. Se ci affidiamo totalmente farà tutto Gesù in noi, ci farà superare le nostre paure e potremo aiutare chi ha bisogno di sangue, plasma e piastrine”.
Tuttavia la donazione del sangue è anche e per i più un gesto civico di altissima valenza.
“Indubbiamente. Voglio ricordare che specie per il plasma, le donazioni non bastano a coprire il fabbisogno in Italia di medicinali plasmaderivati e si è costretti a prenderli sul mercato internazionale. Per il sangue ci sono varie città in Sicilia e in Italia che non coprono tutta la richiesta di tutti gli ammalati”. (GPC)