Amianto in Marina Militare: definitiva condanna dei Ministeri Difesa e Interno. Il Maresciallo Francesco Abbate dichiarato vittima del dovere

Ai familiari indennizzi e vitalizi per un importo di 500mila euro

Foto: da sx Francesco Abbate con la figlia Antonia, Giovanni Vischi, il figlio e la moglie Lidia

15 gennaio 2025 – E’ definitiva la sentenza del Tribunale di Taranto che condanna il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Interno al riconoscimento dello status di vittima del dovere delM.llo Francesco Abbate, deceduto nel giugno 2020 a causa delle patologie causate dall’esposizione all’amianto e ad altri agenti patogeni in Marina Militare.

Il militare è stato in servizio per 40 anni, prima come allievo motorista navale, poi nel ruolo dei sottoufficiali dei servizi permanenti e successivamente come Maresciallo nel grado di Aiutante con anzianità di grado, con periodi trascorsi anche a bordo nave, in esposizione alla fibra killer e ed altri cancerogeni, che lo hanno condotto alla morte all’età di 75 anni.

Già nell’estate del 2017 Abbate si era sottoposto ad esami diagnostici che hanno portato alla luce un quadro clinico complesso, che lo hanno spinto a inoltrare la domanda di riconoscimento di causa di servizio e di status di vittima del dovere, che hanno però ricevuto esito negativo da parte del Ministero. Dopo il decesso della vittima, la Commissione Medico Ospedaliera (CMO) emette un pronunciamento positivo sulle patologie come causa determinante di morte, gli eredi, tuttavia, ricevono dalla Commissione di Verifica del Ministero il rigetto della domanda. Per questo motivo, i figli Antonia e Luigi Abbate, oggi Presidente del Consiglio Comunale di Taranto,si sono rivolti all’Osservatorio Nazionale Amianto, e al suo Presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, ricevendo le adeguate tutele legali. 

I giudici del Tribunale di Taranto, con una sentenza oggi passata in giudicato, hanno condannato la Difesa e l’Interno al riconoscimento del Maresciallo quale vittima del dovere e l’inserimento del suo nominativo nella graduatoria, con il diritto dei familiari alla speciale elargizione, all’assegno vitalizio a decorrere dalla data della morte del loro caro per un importo complessivo di circa 500mila euro.

Questa sentenza di condanna non lascia dubbi sulla grave esposizione all’amianto del Maresciallo, ed è schiacciante anche alla luce dell’indagine tecnico peritale del Tribunale di Taranto. Si tratta dell’ennesimo risultato positivo che ci incoraggia ad andare avanti per la tutela dei nostri uomini in divisa” – ha commentato Bonanni.

L’ONA è impegnato nella tutela delle vittime e dei loro familiari tramite il sito http://www.osservatorioamianto.it e il numero verde 800 034 294

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