Messina, 14 giugno 2014 – “Ho avuto paura quando dinanzi a me c’era una galleria di cui non si vedeva la luce e l’ho dovuta imboccare senza sapere cosa mi potesse aspettare. Sconforto sul Trasimeno, quando il corpo sembra abbandonarmi, ma nel cammino come nella vita dobbiamo andare avanti. Ora la prossima sfida: a piedi sulle orme di Marco Polo, la via della seta da Venezia alla Cina. La Sicilia? E’ una mamma che allarga le braccia per accogliere i suoi figli”, così Viemma Cammarota che a Messina conclude il suo viaggio in lungo 724 chilometri. E’ stata la prima donna al mondo ad arrivare a piedi nella città dello Stretto, dalla Repubblica Ceca, sulle orme di Wolfgang Goethe.
“La Sicilia è una mamma che allarga le braccia per accogliere i suoi figli. E’ un territorio vero, ma cambiato dal tempo, ad esempio non sono riuscita a trovare la Messina antica. Mi sono commossa a Licata dove i ragazzi mi hanno accolta al Guglielmo Marconi. Tante persone mi chiedono il perché del viaggio. Io sono una Guida Ambientale e Goethe ha fatto quello che fa una Guida Ambientale Escursionistica, racconta il territorio ed invita all’osservazione ma soprattutto dialoga con la gente. Non sono stanca e mi sono meravigliata pure io, dopo tanti chilometri sono riuscita a visitare tutte le città toccate dal mio tour. Penso ad osservare, a raccontare”. Lo ha affermato a caldo Vienna Cammarota, interpellata dalla stampa al suo arrivo oggi a Messina, nel Salone delle Bandiere. Ben 2700 chilometri a piedi, 150 tra borghi e città visitate o attraversate, 130 giorni complessivi di cammino nell’arco di 10 mesi. Erano le 6 e 08 del 28 agosto 2017, quando la Guida Ambientale Escursionistica associata AIGAE, partì da Karlovy Vary, città termale della Repubblica Ceca dalla quale, almeno ufficialmente, ebbe inizio il viaggio dello scrittore tedesco Wolfgang Goethe, attratto dalle straordinarie bellezze ambientali e culturali dell’Italia, passato poi alla storia, nel 1818 come il “Viaggio in Italia”. Così nacque il Gran Tour. Vienna è la prima donna al mondo che all’età di 68 anni a riscritto il percorso sulle orme dello scrittore tedesco. Vienna ha attraversato a piedi: la Boemia, la Baviera, l’Austria, le Alpi, il Trentino, il Veneto, l’Emilia – Romagna, la Toscana, l’Umbria, il Lazio, la Campania e la Sicilia. Oggi il cammino di Vienna Cammarota è terminato. L’impresa c’è, ma c’è anche un sogno: “la prossima sfida potrebbe essere la via della seta da Venezia alla Cina – ha dichiarato Cammarota – seguendo Marco Polo. Durata? Almeno un anno”.
“Mi sembra il minimo riconoscere a Vienna una grande gratificazione ma soprattutto valorizzare nel miglior modo possibile questo sforzo – ha affermato Filippo Camerlenghi, Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche AIGAE, intervenuto al briefing stampa a Messina – e dire a chi può farlo, a chi decide, che è arrivato il tempo di avere una legge che faccia chiarezza su queste professioni. Quando si parla di green job penso che lo si faccia senza sapere cosa fosse. Io credo che le Guide Ambientali Escursionistiche AIGAE, negli ultimi 20 anni, abbiano rappresentato il vero green job che in Italia è in atto, perché il Green Job è prendere il territorio e valorizzarlo, trasformarlo in prodotto rispettandolo. Le guide ambientali sono le persone che ci aiutano, sono l’anello di congiunzione tra il territorio ed il pubblico. Niente di meglio di avere una guida ambientale escursionistica a disposizione per comprendere il paesaggio che ci circonda, scoprirlo e riscoprirlo. Siamo le persone che ti raccontano un filo d’erba, una storia da un paesaggio da un panorama un evoluzione, siamo le persone che fanno rendere consapevole gli altri del territorio in cui vivono e che stanno attraversando”.
“Il viaggio di Vienna, la presenza di Vienna ha rimarcato con maggiore forza l’importanza dell’osservare, dell’interpretare il paesaggio. Vienna ha stimolato le persone a fare questo – ha dichiarato Violetta Francese, Coordinatrice delle Guide AIGAE della Sicilia, costantemente al fianco di Vienna durante l’impresa – a dare importanza al rapporto con il territorio, al contatto con le persone. Questa è la magia del turismo esperienziale”.