L’AQUILA – Nessuno cancellerà le Tre Marie dalla storia e dalla vita dell’Aquila. Lo afferma una sentenza dei giudici della Quarta Sezione d’Appello dell’EUIPO, il Tribunale Europeo della Proprietà Intellettuale che ha sede nella città di Alicante, in Spagna. Era in corso da diversi anni il procedimento con cui uno studio legale inglese aveva chiesto, nell’evidente interesse di un’importante impresa industriale, l’interdizione dall’uso del marchio Tre Marie in ragione della sua prolungata inutilizzazione a seguito del terremoto del 6 Aprile 2009. Notoriamente, per la Gioel Holding, subentrata alla famiglia Scipioni nella proprietà dell’antico e celebre Ristorante Tre Marie, come pure del palazzo sua sede fin dall’inizio del secolo scorso, non era stato possibile riattivare le Tre Marie a causa dei gravissimi danni subiti dall’edificio, dalle attrezzature e dagli arredi.
Giunti ormai in vista della conclusione dei lavori di consolidamento, restauro e ripristino funzionale, per le Tre Marie sembrava imminente il ritorno alla piena attività, ma l’interesse commerciale per lo sfruttamento in tutt’altro ambito imprenditoriale del suo prestigioso marchio s’era profilato come una minacciosa ombra sull’avvenire d’una delle icone della gastronomia nazionale e della storia culturale della nostra città. L’azione giudiziaria si basava sull’affermazione che l’inattività dipendesse dal disinteresse della proprietà, in quanto sarebbe stato possibile trasferire il ristorante in qualsiasi altro luogo all’interno dell’Unione Europea.
Invece, i giudici di Alicante hanno accolto pienamente la tesi difensiva che il concittadino Alido Venturi, amministratore della Gioel Holding, ha potuto proporre anche grazie all’assistenza degli Avv.ti Lucia Granieri e Massimo Cimoli dello Studio legale De Simone & Partners di Roma, specializzato nella tutela internazionale di marchi e brevetti, e con l’ausilio dell’Avv. Luciano Dell’Orso. L’argomentazione proposta diventa in tal modo un nuovo importante principio in ambito europeo, che riconosce l’irragionevolezza di trasferire altrove un’attività come quella delle Tre Marie, caratterizzata dall’eccezionale e storica reputazione del ristorante e dal rilevante valore artistico – culturale sia dell’edificio nel quale l’attività stessa si svolge come pure degli antichi arredi d’arte in esso contenuti.
Perciò, la sentenza riconosce testualmente che le Tre Marie costituiscono un «indivisible whole», cioè «un unico insieme indivisibile» che scaturisce dalla «combinazione unica di gastronomia regionale, arte, artigianato e edificio storico», come del resto era già stato riconosciuto con il vincolo demo – etno – antropologico decretato nel 2021 dal Ministero della Cultura, del quale possono fregiarsi solo pochissime realtà della ristorazione italiana, vincolo che s’aggiunge a quello storico – artistico apposto nel 1986.
Nella sostanza, la validità dei marchi “Tre Marie” e “Antico Caffè Tre Marie” è stata confermata dall’Ufficio della Unione Europea per i servizi di ristorazione e alberghieri e, con essa, la solida reputazione del ristorante Tre Marie sito a L’Aquila, nonché l’indissolubile legame tra il ristorante, il marchio “Tre Marie” e il territorio aquilano e ciò, crediamo, a beneficio dell’intera collettività che non sarà “costretta” a rinunciare a un importante collettore di cultura storica, artistica e gastronomica. Al fine di meglio spiegare la ratio che sottende la decisione, riportiamo di seguito le parole della Commissione dei Ricorsi europea che ha riformato la decisione di primo grado della Divisione di Annullamento. Tale decisione è estremamente importante, sia perché ha del tutto ribaltato quella di primo grado accogliendo, infine, le ragioni della Gioel Holding S.r.l., ma anche perché con parole assai chiare ha riconosciuto la unicità del ristorante TRE MARIE.
Infatti, nella decisione si legge: «Non solo il ristorante gode di una lunga e consolidata reputazione storica, ma anche l’edificio in cui esso è ospitato insieme alla caffetteria è estremamente ricco dal punto di vista del suo patrimonio storico: il sito e il ristorante costituiscono un tutt’uno. Pertanto, non vi è dubbio che la reputazione storica del ristorante e del suo edificio monumentale abbia certamente creato un legame sufficientemente stretto con i servizi della Classe 43 (ndr ristorazione e alberghieri) da giustificare la strategia aziendale del titolare del marchio comunitario di puntare tutto su questo sito storico (…). Data la storica eccezionale reputazione del ristorante “Tre Marie” e l’importantissimo patrimonio culturale, nonché il valore artistico dello stesso, modificare la strategia aziendale e offrire i servizi contestati della Classe 43 in un’altra città e in un edificio diverso sarebbe stato del tutto irragionevole. Come presentato in modo convincente dal titolare del marchio e certificato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il connubio unico di gastronomia regionale, artigianato, edilizia storica costituiscono un tutt’uno indivisibile. L’Ufficio europeo conviene, pertanto, che, alla luce delle specifiche circostanze di questo caso, una strategia commerciale diversa dalla riapertura dell’attività nel luogo originario avrebbe seriamente rischiato di danneggiare il titolare del MUE mettendo a repentaglio il valore del marchio e gli investimenti effettuati per preservare l’unicità del sito storico».
La decisione dell’EUIPO restituisce alla città intera un’icona dell’identità culturale collettiva e consente finalmente alla proprietà di lavorare con serenità alla riapertura di quello che negli anni si è affermato non solo come ristorante, ma anche come vero e proprio tempio della gastronomia e dell’accoglienza.