Roma – Il 23 marzo scorso i membri della Presidenza del Dipartimento Italiano della Camera di Commercio di Budapest hanno incontrato il Prof. Dr. Péter Paczolay, Presidente della Corte Costituzionale Ungherese, nominato nuovo Ambasciatore d’Ungheria a Roma. Presenti all’incontro erano il Vicepresidente vicario della Camera di Commercio di Budapest Zoltán Kiss, il Presidente del Dipartimento Italiano Miklós Németh e il Co-Presidente Alessandro Stricca, oltre agli altri membri della presidenza.
Nel corso dell’incontro si é parlato degli attuali rapporti economici tra l’Italia e l’Ungheria e delle possibilità di sviluppo e crescita.
I membri del Dipartimento Italiano hanno illustrato all’Ambasciatore Péter Paczolay le attività svolte, evidenziando le notevoli opportunità di sviluppo degli scambi e le possibilità di partnership strategiche che avvantaggerebbero le aziende e le economie di entrambi i paesi.
S.E. Péter Paczolay dal suo canto ha ringraziato per l’invito ed ha assicurato i membri della Presidenza che profonderà il suo massimo impegno per migliorare ancor più i già buoni rapporti tra Ungheria e Italia, anche per un ulteriore sviluppo delle relazioni economiche.
Qui di seguito una sintesi degli argomenti trattati nel corso dell’incontro.
L’incremento del PIL ungherese nel 2014 è stato del 3,2%. La crescita dovrebbe proseguire nel prossimo quadriennio: tra il 2015 e il 2018 l’aumento medio previsto è del 2,6%. Il nuovo ciclo di fondi strutturali 2014-2020 destina all’Ungheria 34 miliardi di euro. Inoltre l’Ungheria é sempre più il baricentro dell’area emergente del Centro Est Europa, una regione che complessivamente ha avuto nel 2014 un’accelerazione della crescita del 2.5%, prevista nel 2015 del 2.8% e con previsioni di ulteriori aumenti anche nel 2016.
In questo contesto le collaborazioni tra aziende italiane e aziende ungheresi possono creare combinazioni fortemente competitive e vincenti sui mercati internazionali.
Da una parte il mercato italiano può essere estremamente interessante per le aziende ungheresi, soprattutto per le PMI. Dall’altro canto l’Ungheria può essere, per la sua posizione strategica e per il clima imprenditoriale favorevole alle imprese, una piattaforma per le aziende italiane che vogliono esportare i propri prodotti in tutta l’area del Centro Est Europa: sia come base logistica di smistamento sia come base per parziali trasformazioni e incrementi di valore aggiunto realizzato in Ungheria e quindi riesportato nei paesi di destinazione finale.
Infatti il processo di integrazione delle economie dell’Europa continentale, comunitarie in particolare, può e deve essere visto sempre piú come un unico mercato domestico dalle notevolissime potenzialità di crescita.
Si é accennato ai diversi settori strategici dell’economia ungherese: come l’agricoltura e le trasformazioni agro-alimentari, la logistica e il settore delle costruzioni.
In particolare si é discusso del settore agroalimentare, particolarmente strategico perché l’Ungheria é un paese a forte vocazione agricola e le collaborazioni con le aziende italiane potrebbero far incrementare notevolmente il valore aggiunto delle produzioni agricole ungheresi per essere esportate non solo come semplici materie prime ma come prodotti trasformati. L’Italia può fornire tecnologia, know-how e capitali, L’Ungheria può fornire la propria posizione strategica, costi di produzione più contenuti e una forte vocazione all’agricoltura.
Si é quindi evidenziato il ruolo dell’Ungheria, per la sua collocazione geografica centrale, come centro logistico dell’Europa centro-orientale e Paese ideale per la collocazione di centri e piattaforme logistiche. É attraversato da quattro corridoi pan-europei, fornendo una possibilità unica di raggiungere ogni angolo d’Europa, compresi i principali porti europei. Ha una rete stradale di 1.100 km, una rete ferroviaria estesa in tutto il Paese e 6 aeroporti internazionali. In Ungheria un quinto delle merci vengono trasportate via ferrovia fino al luogo di consegna. Inoltre esistono ottimi collegamenti aerei con l’Asia, l’Unione Europea e i Balcani, con voli regolari. Le infrastrutture e la rete di collegamenti che hanno il loro principale snodo a Budapest permettono di raggiungere facilmente un bacino di oltre 500 milioni di consumatori.