NAPOLI – «Il rating di legalità è uno strumento di grande valore per il mondo imprenditoriale e per quello pubblico, di riflesso; ma bisogna ancora correggere alcune imperfezioni»
A dirlo è Raffaele Marrone, presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli.
«Con il giusto sostegno da parte di tutte le Istituzioni e con le necessarie riforme normative, il rating di legalità potrebbe davvero costituire per le aziende che operano nel Sud Italia un vantaggio competitivo con cui – prosegue – cercare di colmare il gap che le separa da quelle del resto d’Italia e d’Europa».
«L’indisponibilità degli istituti di credito a concedere finanziamenti e l’incapacità della Pubblica amministrazione di onorare i propri impegni economici verso i privati finiscono con l’essere terreno fertile per le mafie, che vedono accrescere il potere economico e l’influenza nel tessuto sociale del Paese – continua –. In quest’ottica, l’accesso al credito, oltre ad essere indispensabile per riattivare gli investimenti produttivi e facilitare la ripresa, diventa vero e proprio strumento di contrasto alle mafie. Così come servirebbe una robusta attività di sostegno e affiancamento a quegli imprenditori che, per motivi “ambientali”, sono costretti a “nascondersi” e a vedere ridotte le loro occasioni di crescita e di sviluppo».
«Se il rating di legalità diventa più incisivo nella scelta degli istituti di credito di concedere fonti di finanziamento alle imprese, allora potremo dire di aver vinto la sfida. Inoltre, bisogna scongiurare che il rating di legalità diventi un “orpello” svuotato di ogni valenza, che costa molto in termini di tempo, requisiti e risorse alle imprese ma che poi concede poco o nulla in termini di benefici ottenibili. Ed è necessario evitare che, come per alcune certificazioni e alcuni accreditamenti, se ne faccia mercimonio. Per questo, è importante parlarne e confrontarsi con tutti gli attori coinvolti come sta facendo, grazie a un duro e proficuo lavoro, lo spazio della responsabilità sociale organizzato da Raffaella Papa. Sono occasioni di scambio di idee – conclude Marrone – utili e di grande spessore».