basata su turismo, agricoltura e industria diversificata, e un grande interesse per il made in Italy che si traduce in percorsi dedicati alle imprese che si affacciano su questa terra lontana, oggi al centro di politiche economiche strategiche.
«Entrare nella nostra Repubblica significa essere poi presenti in tutta la Federazione Russa»: così ha esordito il capo dipartimento relazioni con gli investitori Kirill Vinogradov, che stamattina a Catania – alla presenza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – ha presentato le potenzialità che il “brand Sicilia” potrebbe cogliere varcando i confini europei con i suoi prodotti d’eccellenza.
Ruolo strategico in questo processo di apertura è di certo quello dei commercialisti, che hanno organizzato l’evento con l’obiettivo di rimarcare l’importanza di penetrare i mercati esteri: «Oltre il fisco e la contabilità, vogliamo affiancare e guidare le imprese con consulenze a tutto tondo sulle questioni tecniche e operative connesse ai percorsi di export – ha sottolineato il presidente dell’Ordine etneo di categoria Giorgio Sangiorgio – il nostro impegno sul fronte dello studio e della formazione mira proprio alla conoscenza degli strumenti giuridici ed economici utili per mantenere alta la competitività a livello globale: un passo difficile da compiere sia per la mancanza di specifiche competenze manageriali, sia per la difficoltà d’intercettare risorse finanziarie utili e necessarie per sostenere questo percorso». La risposta concreta a queste criticità, è proprio la costituzione di una commissione ordinistica per l’Internazionalizzazione delle Pmi, che affiancherà quella già esistente di “Studio Area Finanziaria”, che ha promosso il convegno grazie alla sua vicepresidente Giovannella Biondi.
«Il confronto di oggi – ha detto Musumeci – offre nuovi varchi per accelerare i processi di potenziamento delle nostre imprese: con la delegazione della Repubblica del Tatarstan abbiamo infatti concordato già per le prossime settimane un incontro operativo per verificare la possibilità di scambi reciproci. L’intento è quello di implementare una collaborazione con la Regione Siciliana che non punti al mero scambio commerciale, ma all’integrazione tra le popolazioni, con ricadute sociali e culturali. In questi mesi abbiamo messo in campo oltre 300 milioni di euro a favore dell’innovazione e dell’internazionalizzazione delle nostre imprese, proprio per consentire al nostro tessuto imprenditoriale di rafforzarsi. Le diseconomie vanno affrontate con coraggio e il compito del governo regionale è quello di stimolare, incentivare, aggregare e offrire nuove opportunità a chi lavora con impegno per accrescere il valore del marchio “Sicilia”, attrattivo in tutto il mondo, dove l’agricoltura di qualità e il turismo devono fare da traino per la ripresa economica».
Al tavolo dei lavori hanno partecipato: il direttore del dipartimento di Agricoltura dell’Università di Catania Salvatore Cosentino, l’amministratore delegato della SAC Spa Nico Torrisi, il docente ordinario di Diritto Costituzionale prof. Agatino Cariola, il dottore commercialista Maurizio Verona, il presidente dell’Associazione per le Relazioni Sicilia-Russia Marco Marchese e il presidente del costituendo Distretto Produttivo del Ficodindia di Sicilia prof. Carmelo Danzì.