«Per raccontare la cultura servono vari livelli di sintassi a seconda delle conoscenze del pubblico». Lo ha affermato Piero Dorfles, presentando al Salone del libro di Torino la quinta edizione del Festival del giornalismo culturale. Nella cornice dello Spazio Superfestival Lella Mazzoli (co-direttore del Festival assieme a Giorgio Zanchini), Piero Dorfles (giornalista e critico letterario) e Giuliano Volpe (presidente del Consi-glio superiore per i Beni culturali e paesaggistici del MiBACT) hanno illustrato le novità della prossima edizione, che si svolgerà ad Urbino dal 12 al 15 ottobre.
La presentazione del Festival è ruotata attorno al tema Restaurare la comunicazione del patrimonio: raccontiamo la nostra storia con nuovi linguaggi, che ha dato spunto ad una profonda riflessione sul modo in cui sta cambiando la comunicazione del patrimonio e che tipo di trasformazioni sta vivendo, più in generale, l’informazione culturale. Giuliano Volpe ha messo in luce le responsabilità che dovrebbero assumere tutti i Festival che si occupano di cultura, e di cui si è fatto carico il Festival del giornalismo culturale sin dalla sua prima edizione: «La volontà di superare gli specialismi autoreferenziali, di porre attenzione ai pubblici e avere la capacità di cogliere le connessioni tra passato e presente». Dello stesso parere anche Paolo Iabichino, presidente di giuria del concorso del Festival rivolto agli studenti. Nel suo intervento, ha evidenziato l’importanza per le istituzioni culturali di superare una modalità di comunicazione «arroccata» e di «tirare fuori il loro patrimonio narrativo».