Immagine: Santino Franchina vicepresidente uscente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti
Nell’imminenza dell’appuntamento elettorale per il rinnovo dei consigli degli Ordini regionali e nazionale dei giornalisti previsto l’1 ottobre prossimo, l’uscente vice presidente dell’Ordine Nazionale Santino Franchina, evidenzia in una nota attenta e puntuale, il difficile e impegnativo percorso svolto nel triennio 2013-2016 al vertice dell’Ordine professionale. Una sfida portata tenacemente avanti attraverso mirati interventi istituzionali in sede parlamentare ed anche a fianco al gruppo “Giornalisti Pubblicisti 2.0”’, a tutela e garanzia dell’attività e dei diritti del giornalista, negli ultimi anni piegato dalla crisi dell’editoria. Avvertita in tutto il Paese, particolarmente drammatica nel mezzogiorno e impietosa in Sicilia dove la recessione ha creato vuoti occupazionali gravissimi, spesso i giornalisti, come se ciò non bastasse, hanno dovuto subire e difedersi da oltraggiosi attacchi provenienti da ambiti preposti alla difesa delle loro esigenze ed interessi, vilipesi e traditi invece da sordide, inspiegabili e traumatiche posizioni.
”Cari colleghi, grazie al vostro sostegno il gruppo “Giornalisti Pubblicisti 2.0”, in questi ultimi anni, ha consolidato in tutta la Sicilia una presenza sempre più determinante – sottolinea il vice presidente Franchina nella nota – diventando un affidabile riferimento che non ha mai tradito le aspettative dei colleghi. Lo dimostra il consenso ottenuto in tutti gli appuntamenti elettorali e l’attività svolta in ogni sede per rappresentare al meglio le esigenze della categoria. Un percorso condiviso grazie al quale si è resa possibile la mia elezione a vicepresidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine. Un incarico che rappresenta il massimo successo per i pubblicisti siciliani e che è stato possibile solo grazie al grande supporto dei colleghi e a quello della squadra.
Sono stati anni molto intensi – dichiara Franchina – e, nonostante i numerosi impegni istituzionali, tra cui anche una presidenza ad interim, non ho mai fatto mancare il mio apporto ogni qualvolta sul territorio si è resa necessaria la mia presenza o un mio intervento. Voglio evitare di essere autoreferenziale elencando tutte le mie iniziative, le deleghe o l’attività svolta – che comunque è possibile trovare su internet – ma voglio almeno ricordare l’input dato per il “Testo unico dei doveri del giornalista”, la modifica del regolamento della Formazione per il conseguimento di tutti crediti con i corsi online, la convenzione “pecgiornalisti” e i nuovi documenti di indirizzo per le revisioni e le iscrizioni.
Ci aspettano altre sfide importanti nella difesa di una categoria che troppo spesso viene ingiustamente individuata quasi come gli “abusivi” di questo Ordine Professionale o come l’origine di tutti i problemi che affliggono la professione. La grave crisi editoriale penalizza particolarmente i Pubblicisti e si assiste a corrispondenti licenziati o non retribuiti da anni e che, oltre il danno, devono subire anche la beffa della cancellazione dall’Albo per una vessatoria “campagna” di revisioni, che non ha precedenti e paragoni in nessun’altra regione d’Italia. Da una indagine del Cnog è emerso poi un altro primato negativo dell’Ordine siciliano sia per il numero di ricorsi che per le procedure e i costi per le iscrizioni. (Un aspirante pubblicista deve spendere in Sicilia circa 754 euro rispetto ai 284 euro della Sardegna).
Noi vogliamo un Ordine che tuteli i meno garantiti e faremo di tutto per difendere questo principio.
In questo momento, inoltre – conclude nel documento Santino Franchina – si aggiunge anche una nuova legge dell’Ordine che rivoluziona la composizione del Consiglio Nazionale, riservando alla Sicilia un solo rappresentante per i professionisti e uno per i pubblicisti. Si tratta quindi di un momento particolarmente importante e delicato: per questo motivo il Gruppo “Giornalisti Pubblicisti2.0” ha pensato di dovere scendere in campo puntando sull’esperienza di colleghi che hanno già autorevolmente rappresentato la categoria. In questo senso il gruppo propone la mia candidatura per l’unico seggio disponibile al Consiglio Nazionale e quella di colleghi altrettanto esperti nella difesa dei nostri diritti al Consiglio Regionale come Attilio Raimondi, Santo Gallo e Salvatore Li Castri.