Vilnius – Il vice ministro degli Esteri della Lituania, Darius Skusevicius, intervenuto il 17 novembre al Congresso dell’AEJ a Vilnius, in Lituania, ha illustrato ai giornalisti membri dell’Associazione, provenienti da 20 Paesi, le politiche “intelligenti” con le quali il suo Paese, come membro della NATO, ha cercato di combattere quella che ha definito la “guerra russa dell’informazione”, cioè disinformazione ostile e campagne di notizie false. Skusevi?ius ha affermato che le “informazioni intenzionalmente fuorvianti” diffuse dai “media disonesti” dovrebbero essere considerate come estensione dell’aggressione militare russa in Ucraina. Ha poi messo in rilievo che la propagazione della disinformazione russa negli Stati baltici e in altri Paesi in Europa mirava ad estendere l’influenza politica della Russia e a minare la fiducia nei media in Occidente. “Bisogna contrapporsi a tutto questo” ha aggiunto.
Parlando del tema “media attendibili e politica democratica”, Skusevicius ha definito in 4 punti l’approccio che la Lituania dovrebbe adottare nell’identificare e contenere le “notizie e azioni” sponsorizzate dallo Stato russo. La risposta consisterebbe: 1) nell’esporre la natura delle “informazioni ostili” trasmesse dalle stazioni statali russe come Sputnik TV e RT (che ha descritto in una nota a parte come “Russia Yesterday”); 2) individuarele fonti di finanziamento per questi media; 3) mantenere la coesione occidentale per interrompere il flusso di falsità e materiale ostile; 4) adottare una risposta “adeguata” e globale, che dovrebbe includere la promozione di media indipendenti di alta qualità e fornire i cittadini negli stati democratici della capacità di distinguere tra fonti di informazione attendibili e false.
La Lituania è stata una sostenitrice coerente delle politiche e delle campagne internazionali per incrementare la libertà dei media e della sicurezza dei giornalisti. Nel 2015 la Lituania ha contribuito a patrocinare una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (2222) che invitava tutti gli Stati a creare un ambiente sicuro “di diritto e di fatto” per permettere ai professionisti dei media di svolgere il loro lavoro, anche in situazioni di conflitto. La Lituania è anche membro del gruppo internazionale “Amici per la protezione dei giornalisti” all’ONU. Questo gruppo è composto da almeno 17 Paesi di tutte le regioni del mondo impegnati a rafforzare la protezione dei lavoratori dei media e a mettere in piena evidenza la responsabilità per i reati – compresi i reati di violenza – commessi nei loro confronti.
Skusevicius ha parlato alla vigilia del vertice UE, a Bruxelles, dei leader dei sei Stati del “partenariato orientale” – Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia e Ucraina – vincolati a fornire ulteriore sostegno per rafforzare lo stato di diritto, combattere la corruzione, impegnarsi con i gruppi della società civile e dare più forzaai media indipendenti. Da ricordare che tre giorniprima del Congresso AEJ il primo ministro britannico TheresaMay ha pronunciato un discorso energico accusando il governo del Presidente Putin di cercare di minare le società libere e seminare discordia in Occidente, diffondendo notizie false, portando avanti lo spionaggio informatico e minacciando la sicurezza di Paesi come l’Ucraina.
Il Congresso AEJ, a cui hanno partecipato oltre 60 giornalisti, ha tenuto dibattiti intensi con esperti e professionisti su una serie di questioni correlate, tra cui le campagne di disinformazione da parte dei media controllati dalla Russia e GONGO (ONG di proprietà del governo), controllo dei fatti e integrità editoriale, rapida diffusione di “false notizie” prodotte da più fonti e usi e abusi del giornalismo dei dati.
L’AEJ è una rete indipendente di giornalisti attivi in tutta Europa, fondata ancora nel periodo della “guerra fredda” nel 1962 a Sanremo, le cui attività principali comprendono la protezione della libertà dei media e la promozione del giornalismo indipendente. L’AEJ è membro fondatore della piattaforma online del Consiglio d’Europa per promuovere la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti, www.coe.int/fom.