Forse aveva ragione il vecchio Nietzsche, per vedere quanto sono alte le torri il viandante deve uscire dalle mura. E’ ciò che accade al lettore con Intellegere. La Biblioteca delle spie, opera scientifica di grande eleganza che smonta tanti grigi pregiudizi sul mondo dei ‘Servizi’, raccontando con competenza e una salutare ironia i mille volti dell’intelligence e l’evoluzione dell’agente segreto (ed. Nuova Argos, un marchio della Dat Donat Dicat Srl, www.ddd.srl.it, 25 euro per tutti e tre i volumi). Queste pagine, tutte accompagnate da disegni e illustrazioni a colori, sono un percorso imprenscindibile per chi voglia scoprire la letteratura di spionaggio.
Nel primo Volume dell’opera, Dalle origini alla distensione si va dalla nascita dell’agente segreto fino al 1918. Passando per L’emporio dell’agente segreto, Dostoevskij, Stevenson e James, la letteratura d’invasione, il capitano Dreyfus e il soldato Sc’vèik, senza dimenticare la spy story in versione popolare, James Bond e Max Otto von Stirlitz (altro Bond, ma sovietico), saltando sulla linea di confine che cuce realtà e fantasia. La via del romanzo, per rappresentare l’Intelligence e le sue possibili e sempre nuove declinazioni nel gioco continuo di realtà e invenzioni letterarie, è percorsa sulle tracce del lavoro di Giulio Ruspoli, pseudonimo di Giampaolo Rugarli, voce forte della cultura nazionale, venuto a mancare tre anni fa.Le pagine sono impreziosite dalle illustrazioni di Ferenc Pintér (nei tre volumi ce ne sono quasi 480), tra i massimi esponenti dell’illustrazione e della grafica editoriale (è la matita di opere come l’occhio-orecchio, e di tantissime, straordinarie copertine realizzate per la Mondadori) di cui ricorrerà a breve il decennale della scomparsa. L’opera vuole essere anche un omaggio a questi due protagonisti dell’arte e della cultura italiana.
Scrive Ferruccio de Bortoli nella prefazione: «Come potremmo definirlo questo libro? Certamente un appassionato omaggio alla professione di chi opera nei Servizi, nella sicurezza. Ma non solo. Un viaggio colto e critico nell’evoluzione della figura dell’agente segreto. Un manuale storico dell’Intelligence. E, se vogliamo, anche un trattato sulla letteratura di genere». Nel secondo Volume, il lettore percorrerà un altro itinerario, Dalla distensione ai nostri giorni, con la caduta del Muro a oggi, la spia che venne dal freddo e il giorno dello Sciacallo. E ancora: l’isola della tempesta e l’affare Zouzou, momenti di gloria e l’imperdibile ‘Intelligence e vecchi merletti’. I capitoli sono dedicati a John le Carré, Frederick Forsyth, Ken Follett, Robert Ludlum e tanti altri autori, tra cui Agatha Christie che, sebbene giallista di fama mondiale, ha compiuto originali incursioni nel mondo dello spionaggio.
Il terzo Volume ‘Il segno di Ferenc Pintér’, è un piccolo gioiello, dedicato interamente a Pintér. Le pagine presentano contributi dello stesso Ferenc Pintér, della moglie Paola Roncato e del figlio Antonio (che firma ‘L’album di mio padre’), Carol de Marcen, Santo Alligo e di Vincenzo Mollica, il quale ritiene che l’illustratore italo-ungherese «si sia espresso artisticamente al meglio proprio quando si è occupato di opere che raccontano storie che si muovono sottotraccia, storie di spionaggio, di intrighi internazionali, in una parola di intelligence,che sembrano vivere senza inizio e senza fine, eterni come l’avventura umana». Perché in fondo anche una spia e’ per sempre.