Azzeramento contributi Fondo per l’editoria, Editori di Torino scrivono ai parlamentari: informazione locale minacciata

Appello degli editori di sei giornali locali dell’area metropolitana di Torino contro l’intenzione del sottosegretario con delega all’editoria Vito Crimi di inserire in manovra alcuni commi per cancellare entro un anno i finanziamenti pubblici ai giornali cartacei

Non ci stanno gli editori di sei giornali dell’area metropolitana di Torino all’azzeramento entro un anno dei contributi del Fondo per il pluralismo destinati ai giornali cartacei e online, che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’Editoria Vito Crimi intende inserire nella Manovra finanziaria.

“Una minaccia grave alla libera informazione locale, ad esclusivo vantaggio dei grandi gruppi editoriali” sottolineano gli editori torinesi che in un appello rivolto ai parlamentari piemontesi, ricordano l’abbattimento negli ultimi dieci dei Fondi per l’editoria scesi da 400 alla cifra irrisoria di 50 milioni annui.

Inoltre nella denuncia degli editori si evince l’allarme contro  l’intenzione di Crimi di cancellare ‘ solo i contributi per cooperative ed enti morali, tutti non profit, che editano giornali cartacei, lasciando in vita quelli a radio, tv locali e siti internet’. Senza contare la negativa ricaduta occupazionale che tra dipendenti diretti e quelli dell’indotto si calcola –  sostengono ancora gli editori – siano in gioco 10mila posti di lavoro, senza contare le oltre 20 mila edicole”. Dal documento emerge inoltre una sorta di trama che sta perpertrandosi contro la carta stampata ‘ un disegno che si completa con le recenti minacce da parte dei vertici del Movimento 5 Stelle di impedire alle societa’ partecipate dallo Stato di acquistare spazi pubblicitari sui giornali…. L’impressione e’ che faccia molto gola la torta di investimenti pubblicitari che finisce ancora sulla carta stampata. Probabilmente qualche azienda che ha forti interessi economici nei siti web.’ denunciano gli editori secondo cui ‘Se proprio si vuole rimettere mano al fondo per il pluralismo e ai contributi all’editoria, lo si faccia con un disegno di legge ordinario che permetta il confronto con tutti gli attori della filiera” concludono gli editori di sei giornali locali di Torino.

Fonte:Notiziario curato da Franco Abruzzo/portavoce del MIL

https://www.francoabruzzo.it
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