Roma – Aperto il 24 luglio, il confronto sulla liquidazione giudiziale dei compensi tra il ministero della Giustizia, competente sul tema, Fnsi e Ordine dei Giornalisti. Prima del tavolo formale convocato dal ministro Alfonso Bonafede, sono state ascoltate le Associazioni siciliana e romana che avevano presentato ricorso al Tar sull’assenza delle tabelle professionali. Nel corso dell’incontro una delegazione di alto livello amministrativo guidata dal capo di gabinetto del ministro Bonafede, Fulvio Baldi, ha dichiarato di voler affrontare e risolvere la questione.
Si parte dal fatto che i giornalisti sono l’unica categoria professionale e ordinistica a non avere parametri. Si vuole dunque riconoscere una cornice in cui definire i valori economici per le singole e diverse prestazioni.
‘’Oggi è stato compiuto un primo passo nella direzione giusta. La definizione delle tabelle per la liquidazione giudiziale dei compensi dei giornalisti non dipendenti rappresenterebbe un parametro tangibile della libertà d’informazione rispetto a quel mondo, ormai largamente maggioritario, di professionisti dell’informazione con contratti precari o freelance. Le condizioni di lavoro di numerosi giornalisti precari oggi fanno spesso rima con abusi e sfruttamento, colmare il vuoto normativo sui parametri per il compenso dei giornalisti è fondamentale». Lo afferma Mattia Motta, segretario generale aggiunto e presidente della Commissione nazionale lavoro autonomo della Federazione nazionale della Stampa italiana, a margine della riunione del tavolo tecnico convocato dal Guardasigilli Bonafede al quale ha partecipato con il vicedirettore della Fnsi, Tommaso Daquanno, alla presenza del sottosegretario Jacopo Morrone e del presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna.
Le Associazioni hanno depositato una proposta in linea con i documenti politico sindacali scritti dalla Clan Fnsi negli ultimi anni e i valori tabellari dell’Ordine datati 2007 e l’idea di creare con la presenza di giornalisti un nucleo centrale di monitoraggio per verificare l’applicazione delle tabelle sul modello di quanto appena sottoscritto tra Ministero della Giustizia e Consiglio Nazionale forense. Inoltre la presentazione di una proposta da parte dell’Ordine dei Giornalisti, indica la disponibilità ad accogliere un articolato sindacale complessivo e coerente.
‘’Abbiamo sottoposto al Ministero una proposta che è il frutto di un lungo e articolato lavoro della Clan-Fnsi, fatto proprio dal Congresso della Stampa italiana, sulla quale si è registrata oggi la convergenza dell’Ordine dei giornalisti. Come abbiamo ricordato al Ministero – aggiunge Motta – quello che poniamo non è un problema ‘corporativo’, ma un tema che ha a che fare con il diritto costituzionale dei cittadini ad essere informati da giornalisti liberi e indipendenti. Finché ci saranno giornalisti pagati 3 euro ad articolo e senza diritti, la qualità della democrazia nel nostro Paese è posta su un pericoloso piano inclinato’’
‘’Siamo convinti che la disponibilità e la correttezza istituzionale dimostrata dal Ministero di Giustizia sia la condizione indispensabile per definire e chiudere una partita aperta da troppi anni e un modo reale e concreto per tutelare i lavoratori non subordinati, i due terzi della nostra categoria. Ancora oggi non mancano casi di pezzi e notizie di giornali e agenzie pagati dai 3 ai 5 euro lordi. Una deriva indegna di un paese civile’’ si legge nel documento sottoscritto dall’ Associazione Stampa Romana e dall’Associazione Siciliana della Stampa.
Il tavolo si aggiornerà a settembre.
Fonte: Il Notiziario curato da Franco Abruzzo/portavoce del MIL