USPI Unione Stampa Periodica Italiana
Roma – È dello scorso 29 aprile la nota del Ministero della Giustizia in relazione ai nuovi criteri interpretativi adottati dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (Cnog) in merito alle credenziali di accesso alla professione giornalistica. In questa nota, il Direttore generale, Giovanni Mimmo, insiste sul fatto che il Cnog non ha potere normativo autonomo.
In particolare, continua a mancare l’approvazione da parte del Ministero della Giustizia nei confronti della proposta del Cnog che vorrebbe garantire l’avvio del praticantato anche in assenza di un direttore responsabile o di una testata di riferimento.
La lettera del Ministero della Giustizia
Giovanni Mimmo dichiara che il Cnog non può in alcun modo effettuare modifiche sugli articoli che regolano i criteri di accesso al praticantato. Le eventuali modifiche in questo senso spettano unicamente al Parlamento, il solo organo legislativo che può rendere effettiva la proposta avanzata dall’Ordine dei Giornalisti (OdG).
Inoltre, il Direttore generale chiede che il Cnog modifichi le comunicazioni pubblicate sul tema della riforma, rendendo evidente la mancanza di un sostegno legislativo. La rettifica al testo, pubblicato lo scorso 28 marzo in occasione della riunione del Cnog per varare i nuovi criteri, è presente sul sito dell’OdG.
Infine, il Ministero della Giustizia invita i Consigli regionali, unitamente al Consiglio Nazionale, a “fare riferimento, per l’accesso al praticantato giornalistico, alle previsioni contenute nelle norme primarie che regolamentano la professione del giornalista, al fine di non consentire accesso indebito a soggetti privi dei requisiti imposti dal quadro normativo attualmente vigente”.
Il lavoro del Cnog
È dal 2018 che il Cnog tenta di portare avanti una riforma delle modalità di accesso alla professione, andando a rivedere i criteri interpretativi dell’art. 34 della legge 69 del 1963 sull’iscrizione al Registro dei praticanti.
Il Ministero della Giustizia era già intervenuto nella discussione a dicembre 2022, bocciando la delibera del Cnog. Il dialogo tra i due enti era ripartito poi lo scorso gennaio, finalizzato all’eventuale modifica legislativa dei canali di accesso alla professione.
Lo scorso 23 marzo era stato presentato il nuovo intergruppo parlamentare dei giornalisti, nato per lavorare alla riforma dell’OdG e arrivare a presentarla in Parlamento.
Articolo di M.M.