Catania – “Parlare col cuore e farlo con mitezza – secondo verità nella carità”, tema della 57.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebrerà domenica 21 maggio, è stato il filo conduttore dell’incontro targato Unito Cattolica Stampa Italiana. Evento svolto il 10 maggio, nell’ambito del 18° Festival della Comunicazione, promosso dalle Paolini e dai Paolini, in collaborazione con l’Ufficio diocesano delle Comunicazioni Sociali, con la guida di Don Giuseppe Longo.
Nel corso del Festival, quasi un viaggio condotto attraverso diversi linguaggi: quello del giornalismo, ma anche dei libri, delle arti grafiche, della dimensione immateriale del digitale e di quella materiale della manualità e della creatività, sono stati affrontati anche i temi della criminalità, della dispersione scolastica e dell’ecosostenibilità attorno all’Etna.Nell’auditorium del Palazzo della Cultura, con i saluti di accoglienza, il consigliere nazionale UCSI, Gaetano Rizzo ed il Segretario Nazionale UCSI, Salvo Di Salvo, hanno tracciato la cornice dell’evento formativo per i giornalisti in un’ottica di riflessione e di impegno al fine di valorizzare la professione di comunicatori che raccontano i fatti nel rispetto della persona e della verità con lo “stile sapiente della carità per allargare la casa della speranza”.
I temi proposti alla Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, promossa del Concilio Vaticano con il documento “Inter mirifica ( 4 dicembre 1963), in questo triennio, seguendo una graduale progressione di sviluppo: 2021 “guardare e vedere”; 2022 “ ascoltare”; 2023 “parlare col cuore” , scandiscono le tappe del percorso formativo della professione del giornalista.
Comunicare “cordialmente”, come si legge nel messaggio , impegna altresì a ad “amare bene” e venire incontro ai bisogni della gente, mettendoci il cuore.
Con queste parole il vicario generale della diocesi, Mons Salvatore Genchi, ha portato il saluto dell’Arcivescovo, impegnato a Verona per le Settimane sociali:
Sabrina Vecchi, addetto stampa della diocesi di Rieti, giornalista presso Il Messaggero, Credere, e Osservatore Romano, presentando “Gocce di memoria” ha testimoniato e documentato lo stile narrativo del tragico terremoto di Amatrice del 24 agosto 2016, attraverso le immagini di intensa umanità e di solidarietà durante le operazioni di soccorso, ricordando le 249 tracce biografiche delle vittime del terremoto.
Ogni azione comunicativa ha in sé una dinamicità propria, connettendo storie. tessendo trame di conoscenze, comprensioni e relazioni, avendo sempre come punto di riferimento la persona, che nella comunicazione è coinvolta in modo profondo.
Parlare col cuore, significa toccare il cuore del lettore coinvolgendolo nell’evento e aiutarlo a “comprendere e decifrare con spirito critico e rispettoso la realtà in cui si vive”.
L’attenzione ai problemi locali impegna i giornalisti a fare luce sulle molteplici emergenze ed in particolare alla criminalità, come ha dettagliatamente relazionato il presidente del Tribunale per i minorenni, Roberto Di Bella, promotore del progetto “Liberi di scegliere”, ora diventato “protocollo governativo” per consentire a tanti ragazzi, preda del malaffare, a sperimentare nuovi orizzonti di vita.In riferimento al particolare momento pre elettorale che si vive in Città, il Giudice Di Bella ha sollecitato i giornalisti a porre ai candidati domande esplicite in merito ai progetti da realizzare per superare l’emergenza della dispersione e del malessere sociale.L’Arcivescovo di Catania, Mons Luigi Renna, lo scorso anno ha istituito un apposto ufficio diocesano per la dispersione scolastica, affidandone la direzione alla preside Agata Pappalardo, che opera in un quartiere periferico a rischio di devianza.
Il processo di attenzione al fenomeno ha coinvolto la prefettura e nell’intervento il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, ha spiegato le motivazioni e le azioni che sono in atto per debellare e contenere i rischi di una così negativa prassi delinquenziale.
I “tavoli tecnici” attivati presso la Prefettura e, con il coinvolgimento delle associazioni e del volontariato, le iniziative di attività musicali, teatrali, artistiche e sportive, sollecitano anche i docenti ad essere attenti educatori, capaci di rispondere ai bisogni di tutti e di ciascuno e non perdere nessuno degli alunni affidati.
La preside Pappalardo, spiegando ai giornalisti i criteri dei dati Istat, relativi all’alto tasso di dispersione, che ingloba anche la dispersione “implicita” e i laureati che non lavorano, ha comunicato il positivo coinvolgimento dell’Università che ha firmato il protocollo di autorizzazione del tirocinio pre-laurea presso le “scuole a rischio”, offrendo agli studenti ulteriori opportunità formative.
Sul tema dell’ecosostenibilità ambientale è intervenuto il vulcanologo Salvatore Caffo della direzione del Parco dell’Etna, il quale ha illustrato la progettualità della cura e della protezione dell’ambiente che necessita di personale, di vigilanza, purtroppo carente.
In questi 10 anni, da quando il vulcano Etna è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità, molteplici sono stati gli interventi di salvaguardia del territorio, che però sollecitano una presa di coscienza personale, ed un rinnovato e diligente senso civico.
La proiezione delle affascinanti immagini dell’Etna nelle diverse stagioni ha intensificato nei numerosi partecipanti un forte senso di appartenenza al territorio e al così prezioso dono da custodire.A conclusione dell’incontro, moderato dal presidente provinciale UCSI, Giuseppe Adernò, la giornalista Maria Torrisi ha presentato una dettagliata sintesi applicativa del messaggio delle comunicazioni sociali, mettendo in azione il saper “parlare col cuore” , intrecciando motivazioni e sentimenti, valorizzando il “sottotesto” e rendendosi voce di “un cuore che vede” e racconta la verità, dando forza alla Paola che diventa Verbo.
Ai partecipanti, l’Ordine regionale dei Giornalisti che ha concesso il patrocinio alle iniziative del Festival della Comunicazione, ha riconosciuto i crediti professionali per la carriera.