“La Stampa” nascita e figura di Alfredo Frassati. Giubileo 2025 e Santificazione di Pier Giorgio Frassati

di Francesco Saverio Vetere Segretario generale Uspi

Origini storiche de “La Stampa

La Stampa è uno dei quotidiani più antichi e prestigiosi d’Italia, con una storia che affonda le sue radici nella seconda metà del XIX secolo. La sua origine risale al 9 febbraio 1867, quando a Torino venne fondata La Gazzetta Piemontese, un giornale destinato a diventare il precursore dell’attuale testata.

La Gazzetta Piemontese

Fondata da Vittorio Bersezio, scrittore, drammaturgo e giornalista di spicco, La Gazzetta Piemontese nacque come quotidiano regionale con l’obiettivo di informare i cittadini piemontesi sugli avvenimenti locali, nazionali e internazionali. Il giornale si distinse per la qualità delle sue cronache e per l’attenzione dedicata alle questioni politiche e sociali dell’epoca post-unitaria.

Durante i primi anni, La Gazzetta Piemontese si affermò come voce autorevole nel panorama giornalistico piemontese, contribuendo a formare l’opinione pubblica su temi cruciali come l’industrializzazione, le riforme sociali e le dinamiche politiche del neonato Regno d’Italia.

L’arrivo di Alfredo Frassati

Infanzia e formazione

Alfredo Frassati nacque il 28 settembre 1868 a Pollone, un piccolo comune in provincia di Biella, nel cuore del Piemonte. Proveniente da una famiglia benestante, i Frassati erano proprietari terrieri e imprenditori tessili, il che permise ad Alfredo di ricevere un’educazione di alto livello fin dalla giovane età.

Si stabilì poi a Torino per proseguire gli studi superiori e successivamente si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino, conseguendo nel 1890 la laurea con il massimo dei voti. Durante il periodo universitario, si distinse non solo per le sue capacità accademiche ma anche per l’interesse verso le scienze sociali, la filosofia e le questioni politiche emergenti nell’Italia post-unitaria.

Attività post-universitaria

Dopo la laurea, Alfredo Frassati iniziò ad esercitare la professione di avvocato a Torino. Tuttavia, la sua passione per la scrittura e il forte interesse per le questioni sociali e politiche lo portarono presto a intraprendere la carriera giornalistica. Cominciò a collaborare con varie testate locali, dove poteva esprimere le sue idee liberali e progressiste, contribuendo al dibattito pubblico su temi di rilevanza nazionale.

La trasformazione de “La Gazzetta Piemontese” in “La Stampa

Acquisizione e visione innovativa

Nel 1895, all’età di 27 anni, Alfredo Frassati acquisì La Gazzetta Piemontese. Convinto che il giornale dovesse evolversi per riflettere i cambiamenti della società italiana, Frassati decise di apportare profonde innovazioni sia alla linea editoriale che alla struttura organizzativa.

Il 30-31 marzo 1895, 28 anni dopo la fondazione originale, il giornale cambiò nome diventando La Stampa. Questa scelta simbolica segnò l’inizio di una nuova era, con l’obiettivo di trasformare il quotidiano in una testata di respiro nazionale e internazionale.

Innovazioni Editoriali

Sotto la guida di Frassati, La Stampa presentò numerose innovazioni che ne determinano il successo:

• Ampliamento delle tematiche: il giornale iniziò a coprire una vasta gamma di argomenti, tra cui politica nazionale e internazionale, economia, cultura, scienza, tecnologia e sport. Questo ampliamento rispondeva alle esigenze di un pubblico sempre più istruito e interessato a comprendere le dinamiche globali.

• Rete di corrispondenti: Frassati investì nella creazione di una rete di corrispondenti sia in Italia che all’estero. Questo permise al giornale di fornire notizie tempestive e approfondite su eventi di rilevanza mondiale, posizionandosi come fonte autorevole di informazione.

• Innovazioni tecnologiche: furono introdotte tecniche di stampa all’avanguardia per migliorare la qualità tipografica e l’estetica del giornale. L’uso di fotografie e illustrazioni divenne più frequente, rendendo il giornale più attraente e moderno.

• Formazione del personale: Frassati si dedicò alla selezione e formazione di giornalisti capaci e competenti. Promosse l’etica professionale, l’accuratezza delle informazioni e l’approfondimento nelle chiese giornalistiche.

• Indipendenza editoriale: pur avendo simpatie liberali, mantenne una linea editoriale indipendente da partiti politici e gruppi di potere. Questo garantì al giornale credibilità e autorevolezza presso i lettori.

Impatto sul pubblico

Grazie a queste innovazioni, La Stampa vide un significativo aumento della tiratura e dell’influenza. Divenne un punto di riferimento per l’informazione in Italia, contribuendo a formare l’opinione pubblica su temi cruciali come le riforme sociali, le tensioni internazionali ei progressi scientifici.

La vita personale di Alfredo Frassati

Matrimonio e famiglia

Nel 1898 Alfredo Frassati sposò Adelaide Ametis, una talentuosa pittrice e musicista torinese. Adelaide proveniva da una famiglia colta e condivideva con Alfredo l’interesse per l’arte e la cultura. Il loro matrimonio fu arricchito dalla nascita di due figli:

Pier Giorgio Frassati (1901-1925): primogenito, Pier Giorgio si distinse per il suo profondo impegno religioso e sociale. Studente di ingegneria mineraria al Politecnico di Torino, dedicò gran parte della sua vita ad aiutare i poveri e i malati, partecipando attivamente a organizzazioni caritative cattoliche. Morì prematuramente a 24 anni a causa di una poliomielite fulminante. Nel 1990, Papa Giovanni Paolo II lo proclamò Beato, riconoscendo le sue virtù cristiane. È considerato, ancorché non canonizzato, uno dei santi sociali torinesi. Papa Francesco  nell’Angelus di domenica 24 novembre 2024 ha annunciato la data di canonizzazione. Pier Giorgio Frassati sarà proclamato Santo 𝗱𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮 𝟯 𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 2025, al termine del Giubileo dei Giovani in programma a Roma dal 28 luglio al 3 agosto.

• Luciana Frassati (1902-2007): secondogenita, Luciana ebbe una vita lunga e intensa. Sposò il diplomatico polacco Jas Gawroński e visse tra Italia e Polonia. Fu scrittrice e testimone di importanti eventi storici del XX secolo. Si dedicò alla promozione della memoria del fratello e del padre, contribuendo alla diffusione delle loro opere e ideali.

Attività culturali e sociali

Alfredo e Adelaide furono figure di spicco nella vita culturale torinese. La loro casa divenne un salotto intellettuale frequentato da artisti, scrittori, musicisti e politici. Frassati stesso era appassionato di arte e letteratura, sostenendo giovani talenti e promuovendo iniziative culturali.

Conflitto con il regime fascista: tensioni crescenti

Con l’ascesa del fascismo negli anni ’20, l’Italia attraversò un periodo di profonde trasformazioni politiche. Alfredo Frassati, fedele ai principi liberali e democratici, guardava con preoccupazione alle derive autoritarie del regime di Benito Mussolini.

La Stampa, sotto la sua direzione, mantenne una posizione critica verso il fascismo, evidenziando i rischi per la democrazia e la libertà di stampa. Questa posizione indipendente attirò l’attenzione negativa del regime, che non tollerava voci dissenzienti.

Dimissioni forzate

Le pressioni politiche aumentarono dopo il delitto Matteotti nel 1924, quando il deputato socialista Giacomo Matteotti fu assassinato per aver denunciato le violenze fasciste. Frassati pubblicò articoli che chiedevano chiarezza sull’accaduto e giustizia per i responsabili.

Nel 1926, a seguito di minacce e intimidazioni, Alfredo Frassati fu costretto a dimettersi dalla direzione de La Stampa e a cedere la proprietà del giornale alla famiglia Agnelli, proprietaria della FIAT. Questo segnò la fine della sua avventura alla guida del quotidiano che aveva contribuito a trasformare.

Esilio e impegno antifascista

Dopo le dimissioni, Frassati si allontanò dall’Italia per un periodo, stabilendosi in Svizzera. Durante l’esilio, continuò a sostenere l’opposizione al regime fascista, mantenendo contatti con altri esuli e intellettuali antifascisti.

Anni successivi ed eredità

Ritorno in Italia e attività postbelliche

Con la caduta del fascismo e la fine della Seconda Guerra Mondiale, Alfredo Frassati fece ritorno in Italia. Pur non riprendendo la direzione de La Stampa, rimase attivo nella vita culturale e sociale del Paese.

Partecipò a varie iniziative volte alla ricostruzione morale e civile dell’Italia, sostenendo la libertà di stampa e la democrazia. Continuò a scrivere e a promuovere eventi culturali, mantenendo vivo il dibattito su temi di interesse pubblico.

Morte e riconoscimenti

Alfredo Frassati morì il 21 maggio 1961 a Torino, all’età di 92 anni. La sua scomparsa segnò la fine di una figura che aveva lasciato un’impronta indelebile nel giornalismo italiano.

Nel corso degli anni, Frassati è stato ricordato e onorato per il suo contributo alla libertà di stampa e alla promozione di un giornalismo etico e indipendente. La sua vita è stata oggetto di studi, biografie e commemorazioni.

Eredità di Alfredo Frassati

Innovatore del giornalismo:

• Standard professionali elevati: Frassati ha introdotto principi di accuratezza, imparzialità e approfondimento che hanno elevato la qualità del giornalismo italiano.

• Formazione di giornalisti: ha contribuito alla crescita professionale di numerosi giornalisti, influenzando positivamente le generazioni successive.

• Modernizzazione de La Stampa: le sue innovazioni tecnologiche e organizzative hanno reso La Stampa un modello per altre testate.

Difensore della libertà di stampa.

• Coraggio intellettuale: la sua opposizione al regime fascista ha rappresentato un esempio di integrità e dedizione ai principi democratici.

• Impegno civile: ha utilizzato il giornale come strumento per promuovere il dibattito pubblico e la consapevolezza sui temi sociali e politici.

Contributo culturale e sociale

• Promozione della cultura: attraverso le pagine de La Stampa e le sue attività personali, ha sostenuto la diffusione della cultura e dell’arte.

• Sensibilità sociale: ha dato voce alle domande dei più deboli, affrontando temi come le condizioni dei lavoratori, l’istruzione e le disuguaglianze sociali.

Conclusione

La storia della nascita de La Stampa e la figura di Alfredo Frassati sono strettamente intrecciate e rappresentano un capitolo fondamentale nella storia del giornalismo italiano. Frassati, con la sua visione innovativa e il suo impegno etico, trasformò un giornale regionale in una testata di rilevanza nazionale e internazionale.

La sua vita testimonia l’importanza della libertà di stampa, dell’indipendenza editoriale e dell’impegno civile. L’eredità di Frassati continua a vivere attraverso La Stampa, che ancora oggi si distingue per la qualità dell’informazione e l’attenzione ai valori democratici. (http://vetere.it)

Copertina: Alfredo Frassati @archivio storico Senato della Repubblica – Pier Giorgio Frassati

Francesco Saverio Vetere, nato a Cosenza il 26 aprile 1962, vive a Roma.
Avvocato patrocinante in Cassazione.

Dal novembre 1999 è Segretario Generale e Presidente della Giunta Esecutiva dell’USPI Unione Stampa Periodica Italiana, organismo nazionale di maggiore rappresentanza del comparto Editoria e Giornalismo.
Giornalista pubblicista.
Docente di Storia della Stampa Periodica, Università “Sapienza” di Roma.
Docente di Management dell’Editoria Periodica, Università “Sapienza” di Roma.
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