Uspi informa. IA, linee guida Ue: regolamentazione degli usi vietati

Modalità e tempi previsti diretti agli Stati membri per l’applicazione e la supervisione dell’AI Act e delle sue linee guida di aggiornamento. Nelle more sarà attivo un “AI Act Service Desk”

Immagine ripresa dal sito della Commissione europea.

Roma, 14 febbraio 2025 – L’unione Stampa Periodica Italiana USPI spiega ambito e azioni di divieto posti in essere dalla recente normativa UE in materia di intelligenza artificiale.

L’Unione europea ha messo in pratica una prima parte del Regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale (IA), l’AI Act. Il 2 febbraio 2025, infatti, era la prima data di scadenza per il rispetto della regolamentazione sull’IA. In questo segmento normativo la legge europea vieta alcune applicazioni IA e con le linee guida pubblicate si specifica l’ambito di azione dei divieti. 

Le applicazioni considerate “inaccettabili” secondo le norme previste comprendono infatti tecniche di social scoring, un sistema di monitoraggio degli utenti che usa “tecniche subliminali” a partire da trattamenti di dati sfavorevoli o manipolanti. Per evitare ulteriori sviluppi di queste pratiche, la Commissione europea ha pubblicato le linee guida per gli sviluppatori al fine di conformarsi al meglio alle norme. 

Per ora pubblicate sotto forma di bozze, le linee guida saranno presto tradotte nelle lingue europee. Le indicazioni, specifica la Commissione, non sono vincolanti, ma spetterà poi alle autorità nazionali competenti far rispettare, regolare e interpretare, insieme ai tribunali, le disposizioni europee.

L’implementazione dell’AI Act sarà graduale, perciò già dai prossimi mesi vedremo scaglionate altre applicazioni dell’AI Act che preciseranno i casi di uso vietato. 

Le linee guida

Nelle linee guida del 2 febbraio delineano alcune categorie di rischio: sistemi proibiti, ad alto rischio, con obblighi di trasparenza e a rischio minimo. 

A questa prima scrematura approfondisce lo schema di divieto sul livello di danno causato o di discriminazione. In questa categoria si analizzano le tecniche di manipolazione subliminale (dark patterns) e si verifica quanto ci sia di lecito nel consenso o se l’utente può essere indotto ad accettare trattamenti di dati policies

Un altro divieto riguarda lo scraping non mirato, pratica che raccoglie indiscriminatamente dati biometrici e immagini personali. Si riconferma quindi l’illegittimità dell’uso di telecamere per ampliare il database di riconoscimento facciale, si vieta l’identificazione biometrica per proteggere la privacy su larga scala. La categorizzazione biometrica è ugualmente vietata, poiché richiede una classificazione attraverso caratteristiche sensibili come le opinioni politiche, orientamento sessuale e appartenenza etnica.

Gli sviluppatori di sistemi di IA dovranno ben guardarsi dalla violazione del Regolamento europeo. In caso di infrazione, infatti, sono previste sanzioni fino al 7% del fatturato globale (o 35 milioni di euro se superiore).

Gli Stati membri avranno tempo fino al 2 agosto 2025 per stabilire ufficialmente gli organi responsabili per l’applicazione e la supervisione dell’AI Act e delle sue linee guida di aggiornamento. In questo periodo di transizione sarà attivo un “AI Act Service Desk” che monitorerà i progressi e garantirà assistenza.

Articolo di T.S.

Stampa Articolo Stampa Articolo