La Costituzione italiana all’articolo 21. La libertà di espressione come diritto naturale

Fondamenta storiche e filosofiche di un diritto intrinseco all’essere umano che esiste indipendentemente dal riconoscimento da parte dello Stato. Importanza nell'attuale contesto sociale

a cura di Francesco Saverio Vetere Segretario generale Unione Stampa Periodica Italiana USPI, docente Sapienza Università di Roma

Testo dell’Articolo 21

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

La libertà di espressione come diritto naturale

La libertà di espressione è considerata un diritto naturale, ovvero un diritto intrinseco all’essere umano che esiste indipendentemente dal riconoscimento da parte dello Stato. Questo concetto si basa su diverse fondamenta storiche e filosofiche:
1. Filosofia del diritto naturale: pensatori come John Locke e Jean-Jacques Rousseau hanno sostenuto che gli individui possiedono diritti inalienabili dalla nascita, tra cui la libertà di espressione. Questi diritti sono precedenti e superiori alle leggi scritte e devono essere riconosciuti e protetti dalle istituzioni.
2. Riconoscimento costituzionale: la Costituzione Italiana, redatta dopo la caduta del fascismo, riconosce la libertà di espressione come fondamentale per prevenire il ritorno di regimi totalitari. Inserendo questo diritto nella Carta costituzionale, i padri costituenti hanno voluto garantire che ogni individuo potesse partecipare attivamente alla vita democratica.
3. Funzione nella democrazia: la libertà di espressione permette il libero scambio di idee e opinioni, essenziale per il funzionamento di una società democratica. Consente ai cittadini di informarsi, criticare, proporre alternative e contribuire al progresso sociale e politico.
4. Limiti e responsabilità: pur essendo un diritto naturale, la libertà di espressione non è assoluta. La Costituzione prevede limiti per tutelare altri diritti fondamentali, come la dignità, l’onore, la sicurezza nazionale e la protezione dei minori. Questi limiti devono essere stabiliti per legge e rispettare il principio di proporzionalità.

Importanza nell’attuale contesto sociale

• Pluralismo informativo: in un’epoca caratterizzata da molteplici mezzi di comunicazione, la libertà di espressione sostiene il pluralismo delle idee e delle informazioni, arricchendo il dibattito pubblico.
• Protezione contro la censura: l’Articolo 21 protegge gli individui e i media da forme di censura preventiva, garantendo che le voci critiche possano essere ascoltate.
• Responsabilità sociale: con la libertà viene anche la responsabilità di utilizzare questo diritto senza ledere gli altri. Questo equilibrio è fondamentale per mantenere una convivenza civile.

Conclusione

La libertà di espressione come diritto naturale è un pilastro fondamentale della Costituzione Italiana e della democrazia stessa. Riconoscendo questo diritto, la Repubblica si impegna a proteggere l’autonomia e la dignità di ogni individuo, promuovendo una società aperta al dialogo e al confronto delle idee. È attraverso l’esercizio responsabile di questa libertà che si può garantire il progresso e il benessere collettivo. (http://vetere.it)

Francesco Saverio Vetere, nato a Cosenza il 26 aprile 1962, vive a Roma.
Avvocato patrocinante in Cassazione.
Dal novembre 1999 è Segretario Generale e Presidente della Giunta Esecutiva dell’USPI Unione Stampa Periodica Italiana, organismo nazionale di maggiore rappresentanza del comparto Editoria e Giornalismo.
Giornalista pubblicista.
Docente di Storia della Stampa Periodica, Università “Sapienza” di Roma.
Docente di Management dell’Editoria Periodica, Università “Sapienza” di Roma.
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