Francesco Saverio Vetere – Segretario generale Unione Stampa Periodica Italiana USPI -docente Sapienza Università di Roma
La fondazione del quotidiano “Il Giorno” nel 1956 rappresenta uno snodo cruciale nella storia del giornalismo italiano del dopoguerra. Nato per iniziativa di Enrico Mattei, allora presidente dell’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), il giornale si propone fin dall’inizio come una voce nuova e indipendente nel panorama mediatico nazionale, con l’obiettivo di sostenere una linea politica ed economica innovativa.
L’idea di Enrico Mattei
Enrico Mattei, nato ad Acqualagna il 29 aprile 1906, perse la vita in un incidente aereo, dai risvolti ancora avvolti dal mistero, nei pressi di Bascapè, 27 ottobre 1962) era una figura di spicco nell’Italia degli anni ’50. Fondatore e presidente dell’ENI, Mattei era determinato a rompere l’accerchiamento mediatico che lo vedeva ostruito dalla grande industria privata. Questa non gli risparmiava critiche, spesso veicolate attraverso giornali influenti dell’epoca. Mattei decise dunque di creare un proprio quotidiano che potesse:
• Sostenere la sua visione politica ed economica promuovendo l’intervento pubblico nell’economia.
• Contrastare le critiche provenienti dalla stampa vicina all’establishment industriale privato.
• Offrire un’alternativa ai quotidiani esistenti, come il “Corriere della Sera”, che dominavano il mercato milanese.
La fondazione della Società Editrice Lombarda
Per realizzare questo progetto, il 27 settembre 1955 fu costituita a Milano la Società Editrice Lombarda (SEL). Mattei deteneva il 51% delle quote, mentre il restante 49% era nelle mani dell’editore marchigiano Cino Del Duca, un imprenditore che aveva trovato successo in Francia e desiderava espandersi in Italia. Nonostante il ruolo predominante, Mattei scelse di non apparire come fondatore, presentando il giornale come indipendente.
La direzione di Gaetano Baldacci
Alla direzione del quotidiano fu chiamato Gaetano Baldacci, ex inviato dal “Corriere della Sera”. Sotto la sua guida, il giornale adotta una linea editoriale innovativa e dinamica. Il modello di riferimento fu il britannico “Daily Express”, dal quale “Il Giorno” trasse ispirazione per diversi aspetti:
• Formato e grafica: introduzione del formato a otto colonne, utilizzo di fotografie di grande impatto e titoli audaci.
• Prima pagina a vetrina: articoli brevi in prima pagina con rimando alle pagine interne, sostituendo il tradizionale editoriale con un commento più conciso sotto la testatina “Situazione”.
• Sezioni tematiche: creazione di pagine dedicate a Spettacoli, Economia e Finanza, e l’introduzione della rubrica “Fatti della Vita” per le cronache nazionali ed estere.
• Innovazione nei contenuti: spazio a fumetti e giochi, con collaborazioni come quella di Benito Jacovitti, che creò “Cocco Bill” per il supplemento “Il Giorno dei Ragazzi”.
Il primo numero e le aziende di prestigio
Il primo numero de “Il Giorno” uscì il 21 aprile 1956. Il titolo di apertura, che occupava gran parte della prima pagina, riguardava la politica estera: “La distensione a Londra”, in riferimento ai discorsi di Nikita Chruščëv. Tra le firme prestigiose del giornale figuravano Giacomo Debenedetti, critico letterario, Roberto Longhi, storico dell’arte, Goffredo Parise, scrittore, Achille Campanile e Roberto De Monticelli, che raccontarono le nozze di Grace Kelly con il Principe Ranieri di Monaco.
La redazione e le innovazioni giornalistiche
La redazione si avvalse di giornalisti di talento come Gianni Brera, che rivoluzionò il giornalismo sportivo italiano. La presenza di una donna in redazione, Adele Cambria, fu un elemento di novità: curava una rubrica mondana in prima pagina intitolata “Confino rosa”.
Altre innovazioni introdotte furono:
• Ufficio grafico interno: primo quotidiano nazionale ad avere un team dedicato all’organizzazione grafica.
• Supplementi e inserti: oltre all’edizione mattutina, venivano offerti supplementi come “Il Giorno dei Ragazzi” e inserti a colori stampati in rotocalcografia.
La strategia politica ed economica
“Il Giorno” si schierò a favore del centro-sinistra e dell’intervento pubblico nell’economia, riflettendo le idee di Mattei. Il giornale mirava a catturare quei lettori milanesi che non si identificavano con il “Corriere della Sera”, offrendo contenuti alternativi e spesso dissacranti.
Come affermava Baldacci ai suoi collaboratori:
“Se abbiamo fatto una prima pagina uguale o simile a quella del ‘Corriere’, dobbiamo chiederci dove abbiamo sbagliato.”
Le sfide economiche e proprietarie
Nonostante il successo iniziale, “Il Giorno” affronterà diverse sfide:
• Raccolta pubblicitaria: le grandi industrie private, ostili a Mattei, evitavano di inserire pubblicità nel giornale, causando difficoltà economiche.
• Ritiro di Del Duca: a causa del deficit iniziale, Del Duca si ritirò dall’azionariato, lasciando l’ENI come unico proprietario.
• Conoscenza pubblica della proprietà: nel 1959 divenne noto che il giornale era di proprietà statale, con quote detenute dall’ENI, dall’IRI e dal Ministero delle Partecipazioni Statali.
L’impatto e l’eredità di “Il Giorno”
Nonostante le difficoltà, “Il Giorno” raggiunse una tiratura di 150.000 copie nel 1959, attestandosi tra i maggiori quotidiani nazionali. La sua nascita ebbe un impatto significativo:
• Rinnovamento del giornalismo: introdusse nuove pratiche editoriali e grafiche, influenzando altri giornali a modernizzarsi.
• Pluralismo dell’informazione: arricchì il panorama mediatico italiano con una voce indipendente e progressista.
• Formazione di professionisti: fu una palestra per giornalisti e intellettuali che avrebbero segnato la cultura italiana.
Conclusione
La nascita de “Il Giorno” fu più di un semplice evento editoriale. Rappresenterà un progetto strategico per promuovere idee innovative in un’Italia in rapida trasformazione. Grazie alla visione di Enrico Mattei e all’audacia della sua redazione, il giornale riuscì a rompere schemi consolidati, lasciando un segno indelebile nella storia del giornalismo italiano. (http://Vetere.it)
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Francesco Saverio Vetere, nato a Cosenza il 26 aprile 1962, vive a Roma.
Avvocato patrocinante in Cassazione.
Dal novembre 1999 è Segretario Generale e Presidente della Giunta Esecutiva dell’USPI Unione Stampa Periodica Italiana, organismo nazionale di maggiore rappresentanza del comparto Editoria e Giornalismo.
Giornalista pubblicista.
Docente di Storia della Stampa Periodica, Università “Sapienza” di Roma.
Docente di Management dell’Editoria Periodica, Università “Sapienza” di Roma.
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