Pierfranco Bruni
Scrivere non è tutto. È una parte del vivere. Uno scrittore che vive cercando la parola giusta buona e bella incorre spesso nei fallimenti del linguaggio e del sentire. Deve sapere attendere ponendo al centro dei suoi labirinti la pazienza. Scrivere è pazienza. Saper fare i conti con il tempo è essenziale. Un dato è certo: bisogna sempre ingombrare il foglio bianco di ciò che si conosce. Altrimenti diventa tutto triste. Lo scrivere non è raggiungere la felicità parola dopo parola. Anzi. Il contrario. A volte è avere la sensazione che la follia raggiunga le vette dell’indicibile. Consegnare un testo all’editore è affidare alla pubblicazione un viaggio incompiuto. È necessario avere questa consapevolezza. Se lo scrivere non è tutto neppure la vita è tutto. Amare il giorno che nasce ogni mattino in aurora è stupore nel mistero dell’esistere. Guardo il mare. Vedo il mare. Osservo il mare e le onde sono il vento nei miei occhi. Scrivere è solitudine.
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Pierfranco Bruni è nato in Calabria.
Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali, presidente del Centro Studi “Grisi” e già componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’estero.
Nel 2024 Ospite d’onore per l’Italia per la poesia alla Fiera Internazionale di Francoforte e Rappresentante della cultura italiana alla Fiera del libro di Tunisi.
Per il Ministero della Cultura è attualmente:
• presidente Commissione Capitale italiana città del Libro 2024;
• presidente Comitato Nazionale Celebrazioni centenario Manlio Sgalambro;
• segretario unico comunicazione del Comitato Nazionale Celebrazioni Eleonora Duse.
È inoltre presidente nazionale del progetto “Undulna Eleonora Duse”, presidente e coordinatore scientifico del progetto “Giacomo Casanova 300”.
Ha pubblicato libri di poesia, racconti e romanzi. Si è occupato di letteratura del Novecento con libri su Pavese, Pirandello, Alvaro, Grisi, D’Annunzio, Carlo Levi, Quasimodo, Ungaretti, Cardarelli, Gatto, Penna, Vittorini e la linea narrativa e poetica novecentesca che tratteggia le eredità omeriche e le dimensioni del sacro.
Ha scritto saggi sulle problematiche relative alla cultura poetica della Magna Grecia e, tra l’altro, un libro su Fabrizio De André e il Mediterraneo (“Il cantico del sognatore mediterraneo”, giunto alla terza edizione), nel quale campeggia un percorso sulle matrici letterarie dei cantautori italiani, ovvero sul rapporto tra linguaggio poetico e musica. Un tema che costituisce un modello di ricerca sul quale Bruni lavora da molti anni.
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