Il Tema della Verità nel Vangelo di Giovanni: punto di incontro tra filosofia greca ed ebraica

Francesco Saverio Vetere *

Il Vangelo di Giovanni occupa un posto unico tra i quattro Vangeli canonici, distinguendosi per la sua profondità teologica e il suo linguaggio altamente simbolico. Esso rappresenta un fondamentale punto di incontro tra il pensiero ebraico e la filosofia greca, specialmente attraverso l’uso del concetto di Logos e l’esplorazione del tema della verità. Questa riflessione analizza come il Vangelo di Giovanni sviluppa il tema della verità, sottolineando come esso integri elementi delle tradizioni filosofiche greche ed ebraiche per presentare Gesù come incarnazione della verità divina.

1. Il Logos: ponte tra cultura greca ed ebraica

Il prologo del Vangelo di Giovanni (Giovanni 1:1-18) introduce il termine Logos, tradotto come “Verbo” o “Parola”: “In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio”. Nel pensiero greco, Logos rappresenta il principio razionale che governa l’universo, come visto in filosofi come Eraclito e gli Stoici. Nel contesto ebraico, la “Parola di Dio” è creatrice e rivelatrice, come nella Genesi (“Dio disse: Sia la luce! E la luce fu” – Genesi 1:3). Giovanni unisce queste due tradizioni per presentare Gesù come il Logos incarnato, la verità divina resa manifesta nel mondo.

2. Gesù come incarnazione della Verità

Identificando Gesù con il Logos, Giovanni lo presenta come la personificazione della verità divina. In Giovanni 14:6, Gesù afferma: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me“. Questa dichiarazione sintetizza l’incontro tra il pensiero ebraico, che vede la verità come rivelazione di Dio, e la filosofia greca, che cerca la verità attraverso la ragione. Gesù è presentato come colui che incarna entrambe le dimensioni, offrendo una via per conoscere Dio sia attraverso la fede che la ragione.

3. La Verità che libera

La concezione greca della verità (aletheia) implica la rivelazione di ciò che è nascosto, mentre nella tradizione ebraica la verità (emet) è legata alla fedeltà e alla stabilità di Dio. In Giovanni 8:31-32, Gesù dice: “Se rimanete nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi“. Qui, la verità è sia rivelazione che relazione con Dio, liberando l’individuo dall’ignoranza (tema caro alla filosofia greca) e dal peccato (centrale nella teologia ebraica).

4. Il confronto con Pilato: relativismo greco e Verità assoluta ebraica

Nel dialogo con Pilato (Giovanni 18:37-38), Gesù afferma: “Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità“. Pilato risponde con la domanda: “Che cos’è la verità?“, riflettendo lo scetticismo e il relativismo tipici della filosofia greca ellenistica. Questo scambio evidenzia il contrasto tra la concezione ebraica di una verità assoluta rivelata da Dio e la visione greca più scettica e indagatrice.

5. Lo Spirito di Verità: pneumatologia e filosofia

San Giovanni evangelista, opera di Vladimir Borovikovskij ( da Wikipedia)

Giovanni introduce lo Spirito Santo come “Spirito di verità” (Giovanni 16:13). Nel pensiero greco, lo pneuma è spesso associato all’anima o allo spirito vitale. Nell’ebraismo, lo Ruach di Dio è il soffio vitale e la presenza divina. Giovanni unisce queste idee per presentare lo Spirito Santo come colui che guida alla verità completa, integrando la ricerca filosofica greca della saggezza con la comprensione ebraica della rivelazione divina.

6. Luce e tenebre: dualismo greco ed ebraico

Il dualismo tra luce e tenebre è presente sia nella filosofia greca che nella tradizione ebraica. Nel prologo, Giovanni afferma: “La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno vinta” (Giovanni 1:5). La luce simboleggia la verità e la conoscenza, temi centrali per entrambe le culture. Questo dualismo sottolinea la lotta tra la verità divina incarnata in Gesù e l’ignoranza o il peccato che affligge l’umanità.

7. La santificazione nella Verità

In Giovanni 17:17, Gesù prega: “Santificali nella verità; la tua parola è verità“. Qui, la santificazione attraverso la verità combina l’idea ebraica della consacrazione a Dio con il concetto greco di elevazione spirituale attraverso la conoscenza. La parola di Dio è il mezzo attraverso il quale i credenti sono trasformati, unendo fede e ragione in un percorso di crescita spirituale.

8. Testimonianza e Verità

La testimonianza è fondamentale nel Vangelo di Giovanni per la trasmissione della verità. Giovanni il Battista è descritto come testimone della luce (Giovanni 1:7). La filosofia greca valorizza la testimonianza sensoriale e razionale come mezzi per raggiungere la verità, mentre la tradizione ebraica enfatizza la testimonianza come rivelazione divina. Giovanni fonde queste prospettive, presentando la testimonianza come mezzo per conoscere la verità incarnata in Gesù.

Conclusione

Il Vangelo di Giovanni rappresenta un punto di convergenza tra filosofia greca ed ebraica, utilizzando concetti e terminologie di entrambe le tradizioni per esplorare il tema della verità. Presentando Gesù come il Logos incarnato e la personificazione della verità, Giovanni offre una sintesi teologica che parla sia al mondo ebraico che a quello greco. La verità nel Vangelo di Giovanni è una realtà dinamica che libera, santifica e unisce, invitando i credenti a una relazione profonda con Dio attraverso la combinazione di fede e ragione. http://vetere.it

Bibliografia

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• Zuck, Roy B. Basic Bible Interpretation. Victor Books, 1991.

• Bibbia CEI 2008. La Sacra Bibbia. Conferenza Episcopale Italiana, 2008.

Note sulla Bibliografia

La bibliografia include opere che approfondiscono il Vangelo di Giovanni dal punto di vista teologico, storico e filosofico, con particolare attenzione all’integrazione tra pensiero greco ed ebraico. Questi testi forniscono un contesto più ampio per comprendere come Giovanni abbia utilizzato concetti filosofici per comunicare la verità della rivelazione cristiana a un pubblico multiculturale. http://Vetere.it

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Francesco Saverio Vetere, nato a Cosenza il 26 aprile 1962, vive a Roma.
Avvocato patrocinante in Cassazione.
Dal novembre 1999 è Segretario Generale e Presidente della Giunta Esecutiva dell’USPI Unione Stampa Periodica Italiana, organismo nazionale di maggiore rappresentanza del comparto Editoria e Giornalismo.
Giornalista pubblicista.

Scrittore autore di diversi volumi, lultimo : “Il Re del mondo” per Amazon.


Docente di Storia della Stampa Periodica, Università “Sapienza” di Roma.
Docente di Management dell’Editoria Periodica, Università “Sapienza” di Roma.

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