L’aggiornamento delle vittime del violento sisma che ha colpito il Nepal continua ad aumentare, siamo a più di quattromila morti (per l’esattezza secondo i dati ufficiali 4.349) a cui si aggiungono più di ottomila feriti. Catastrofe. Questi i dati confermati ieri dal National Emergency Operation Center che fa capo al ministero dell’Interno nepalese. Il premier, Sushil Koirala, teme che le statistiche possano rivelarsi ancora più tragiche annunciando che le vittime, alla fine, potrebbero arrivare a diecimila.
L’Onu intanto afferma che sono più di 8 milioni le persone colpite dal terremoto e di queste circa 1,4 milioni non hanno cibo. Il premier nepalese ha lanciato un appello alla comunità internazionale: servono tende, medicine e assistenza sanitaria, il rischio epidemie è dietro l’angolo. I soccorsi, fino adesso, non hanno sortito l’effetto sperato, manca tutto. La Farnesina ha rintracciato nella notte 18 dei 40 italiani irreperibili, l’annuncio è stato dato dal responsabile dell’unità di crisi Claudio Taffuri su Radio anch’io.
Non ce l’hanno fatta, purtroppo, in quattro, due dei quattro speleologi italiani del Soccorso alpino che si trovavano a Langtang, uno dei villaggi distrutti dal sisma, sono rimasti uccisi. Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli sono stati travolti dalla valanga mentre Giovanni Pizzorni e Pino Antonini sono fortunatamente salvi. Imperversano intanto nuove immagini e diversi video sulla rete che mostrano la violenza del sisma che, ripetiamo, non ha ancora smesso di far tremare la regione nepalese.