Washington non conferma ma secondo il governo iracheno il numero due dello Stato Islamico (Is) è rimasto vittima del raid organizzato dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti a Tal Afar.
La notizia è rimbalzata in queste ore anche attraverso la tv irachena al-Hurra, finanziata dal Congresso americano, che cita una fonte del Dipartimento di Stato. Secondo quanto annunciato invece dal portavoce Brig-Gen Tahsin Ibrahim, al-Afri si sarebbe trovato all’interno di una moschea presa di mira dal raid.
Nelle ultime settimane, infatti, il numero due dell’Is aveva assunto il comando temporaneo delle operazioni nell’area, nelle immagini diffuse dalla tv irachena si vede un video dell’operazione. Assieme ad al-Afri sarebbero morti anche l’emiro della provincia di al-Jazira del califfato nero, Akram Qariash, meglio conosciuto come “Mullah Meisar” e molti esponenti – il numero non è stato precisato – dell’organizzazione.