Le trattative sono state già avviate, gli Stati Uniti stanno organizzando una massiccia offensiva in Libia contro l’Is utilizzando i droni, aerei senza pilota, da scagliare sulle postazioni delle milizie nere. A rivelarlo è stato il Wall Street Journal, sempre molto informato sul fronte Isis citando alcune fonti secondo le quali la mossa rappresenta una significativa espansione della lotta al Califfato nell’area.
Una base in Nordafrica, secondo un esponente dell’amministrazione americana, aiuterebbe gli Stati Uniti a “capire cosa sta accadendo” soprattutto se vicino alle roccaforti dell’Is. Ogni eventuale installazione, a quanto pare, dovrebbe essere una base pre-esistente sotto lo stretto controllo del governo del paese che lo ospita, inoltre dovrebbe concedere al governo di Washington di posizionare droni e numero limitato di personale. A rafforzare quest’idea è lo stesso presidente Barack Obama che poco meno di una settimana fa, nell’ambito di una conferenza stampa al Pentagono, aveva chiarito al popolo americano la necessità di rafforzare l’impegno contro lo Stato islamico.
Finora, comunque, nessun dei paesi che avrebbe potuto offrire l’accesso a una base lo ha fatto pur ritenendo l’Is una minaccia concreta. Il paese libico, peraltro, è ben lontano dall’essere pacificato nonostante una prima intesa trovata tra le varie fazioni concorrenti e sotto l’egida dell’Onu, anche se non è mai stato riconosciuto dal governo di Tripoli. Inoltre anche l’Inghilterra è orientata a inviare aerei spia, droni e forze speciali in Libia per fermare l’incedere delle milizie del Califfato e proprio oggi, in questo senso, dovrebbe rassicurare l’alleato americano.