La Commissione europea presenta oggi una proposta riveduta di regolamento relativo all’istituzione di un sistema di ingressi/uscite (EES) per accelerare, facilitare e rafforzare le procedure di controllo di frontiera per i cittadini di paesi terzi diretti nell’UE.
Il sistema di ingressi/uscite permetterà di modernizzare la gestione delle frontiere esterne migliorando la qualità e l’efficacia dei controlli e aiuterà gli Stati membri a far fronte all’aumento dei flussi di viaggiatori in entrata e in uscita dall’UE. La proposta di legge in esame fa parte di un pacchetto “frontiere intelligenti” più ampio che definisce il ruolo dei sistemi di informazione per il miglioramento della gestione delle frontiere esterne, della sicurezza interna e delle strategie di lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata.
Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: “L’utilizzazione di nuove tecnologie renderà più agevole la gestione dei flussi di viaggiatori che giungono alle nostre frontiere esterne e la lotta contro l’immigrazione irregolare e migliorerà la sicurezza interna. Oggi affrontiamo una reale carenza dei nostri sistemi di informazione e prendiamo misure concrete per rendere le nostre frontiere più sicure, intelligenti ed efficaci per i viaggiatori che si dirigono, in numero crescente, nell’UE.”
Il sistema di ingressi/uscite proposto consentirà una gestione efficace dei soggiorni di breve durata autorizzati e una maggiore automazione dei controlli alle frontiere, permettendo anche di individuare più facilmente i documenti contraffatti e le false identità. Il sistema si applicherà a tutti i cittadini di paesi terzi ammessi per un soggiorno di breve durata nello spazio Schengen (non superiore a 90 giorni nell’arco di 180 giorni).
Il sistema registrerà i nomi, il tipo di documento di viaggio e i dati biometrici, nonché la data e il luogo di ingresso e di uscita. Ciò agevolerà l’attraversamento delle frontiere per i viaggiatori in regola e permetterà di individuare coloro che sono rimasti nell’UE dopo la scadenza del periodo autorizzato e di identificare le persone prive di documenti nello spazio Schengen. Il sistema registrerà anche i respingimenti.
Il sistema di ingressi/uscite sostituirà l’attuale sistema di timbratura manuale dei passaporti che è dispendioso in termini di tempo, non fornisce dati affidabili sugli attraversamenti di frontiera e non consente di individuare chi rimane nello spazio Schengen dopo la scadenza del periodo autorizzato né di affrontare situazioni in cui i documenti di viaggio siano stati perduti o distrutti.
Contesto
Il sistema proposto memorizza i dati alfanumerici e biometrici (una combinazione di quattro impronte digitali e dell’immagine del volto). Sono previsti meccanismi adeguati di salvaguardia per la protezione dei dati e regole rigorose sul diritto di accesso in conformità alle norme UE sulla protezione dei dati. Il sistema consiste in una banca dati centrale collegata a punti di accesso nazionali. Il sistema di ingressi/uscite sarà interoperativo con il VIS (sistema di informazione visti). Il progetto di regolamento prevede che le autorità di contrasto degli Stati membri e l’Europol abbiano accesso all’EES sulla base di condizioni rigorosamente definite.
Il pacchetto comprende anche una proposta riveduta di regolamento che modifica il codice frontiere Schengen al fine di integrare le modifiche tecniche derivanti dal sistema di ingressi/uscite proposto. Tali modifiche renderanno accessibili ai cittadini di paesi terzi i sistemi self-service e i cancelli elettronici (e-gate), permettendo il trattamento automatizzato di determinate fasi del processo di controllo e la creazione di programmi nazionali per viaggiatori registrati da parte degli Stati membri che intendono darvi attuazione.
La comunicazione relativa a sistemi di informazione più sicuri e intelligenti per le frontiere e la sicurezza che viene presentata in contemporanea esamina il modo in cui i sistemi di informazione possono diventare più efficienti ed efficaci per rafforzare la gestione delle frontiere esterne e la sicurezza interna nell’UE. La comunicazione studia come migliorare i sistemi attuali, individua le lacune esistenti e sottolinea la cruciale importanza dell’interoperabilità (nel rispetto delle garanzie in materia di protezione dei dati).