Bernie Sanders non si ferma più. Il senatore del Vermont che fino a poche settimane fa sembrava spacciato e schiacciato dai risultati ottenuti da Hillary Clinton ha conquistato il settimo Stato di fila riaprendo, forse, la corsa alla nomination per i democratici. Un Sanders festante, quindi, a Laramie in Wyoming che porta avanti il suo slogan “Un futuro in cui credere” tra promesse rivoluzionarie e cultura fortemente sociale volta ai giovani.
I 18 delegati del Wyoming sono dunque tutti suoi, a fronte del 56% delle preferenze, non sappiamo se Bernie Sanders ha davvero i numeri – o il realismo – per poter realizzare la sua promessa elettorale, un futuro diverso, con più tasse, più redistribuzione del reddito, ma sappiamo che per ora sta raccogliendo vittoria dopo vittoria, creando subbuglio nel campo di Hillary. Quest’ultima vittoria è importante per confermare la sua saldezza politica in queste elezioni, conferma il suo sprint in questa fase finale, che porta a New York il 19 di aprile e subito dopo in Pennsylvania e poi in California per il gran finale.
Ricordiamo che al momento il distacco è si raggiungibile ma è altrettanto difficile che Hillary Clinton perda così tanto terreno, 1773 delegati contro i 1117 di Sanders. Il senatore del Vermont non è uomo facile ad arrendersi e proverà il tutto per tutto per compiere il “miracolo”, diciamo pure che vincere a New York dove Bernie è cresciuto (a Brooklyn) sarà molto difficile: ancora oggi Hillary guida nei sondaggi con il 54% delle preferenze contro il 41% di Sanders, mentre siamo su cifre simili in Pennsylvania e poi in California. Ma Sanders è il maestro delle sorprese, dunque ci riserverà altri “colpi” a sorpresa perché già una volta la campagna più scontata d’America è diventata la più inaspettata.