Immagine: Staffan de Mistura
A Ginevra ripartono i colloqui di pace delle Nazioni Unite in Siria. Si tratta della II sessione dall’inizio del 2016, che si occuperà della transizione politica, per cui i lavori entrano in una fase molto difficile, anzi “cruciale” come è stata definita da Staffan de Mistura, inviato dell’ONU.
Intorno ad Aleppo sono però ricominciati gli scontri, in particolare quelli di ieri al villaggio di Ayn Eis che si trova in una posizione strategica da cui è possibile controllare l’autostrada Damasco-Aleppo.
I nuovi combattimenti mettono a serio rischio la tregua entrata in vigore nel mese di febbraio. Wael al-Halak, primo ministro siriano intende liberare la metropoli del Sud, e annuncia una dura offensiva in quella zona divisa tra forze curde, ribelli,lealisti, moderati dell’Fsa, e islamisti di Al-Nusra che avrebbero circondato la parte a sud-ovest di Aleppo . Circa 8 mila uomini di Al-Nusra alias Al Qaeda, infatti dovrebbero sferrare un attacco per isolare del tutto la città, secondo indiscrezioni di fonti russe.
I combattenti di Al-Nusra si sono schierati in massa con l’Isis che approfitta della tregua per guadagnare terreno in Siria.
Se i colloqui di pace di Ginevra dovessero fallire e la tregua andare in fumo completamente, sembrerebbe secondo fonti di stampa americani, che gli Stati Uniti, sarebbero pronti ad attuare un piano di fornitura di armi potenti ai ribelli contro il regime siriano. Il presidente Obama però non ha mai condiviso l’idea di fornire sistemi anti-aerei ed altri armi come missili da terra, per evitare il rischio di foraggiare Al-Qaeda.
Inoltre oggi nelle aree controllate dal governo di Damasco si vota, la popolazione andrà alle urne per le elezioni legislative. Esprimerà un voto comunque ritenuto illegittimo dagli oppositori del regime e dai governi democratici dei paesi occidentali.