Fallito il colpo di stato in Turchia. 200 i morti. Il golpe è stato messo in atto da un gruppo di militari che hanno tentato di prendere in mano il potere del paese, accerchiando l’aeroporto di Istanbul con carri armati, bloccando gli accessi ai ponti del Bosforo e quello di Fatih Sultan Mehmet e controllando il palazzo presidenziale e il parlamento di Ankara, anche con Jet F19 che per tutta la notte hanno sorvolato, bombardando, a bassa quota il cielo della capitale turca. Il presidente Erdogan, che era stato condotto in una località sicura è da poco atterrato ad Istambul, dove ha dichiarato che il colpo di stato è stato sventato. Le azioni di ribellione dei militari sono state sedate in nottata dalla polizia che rimanendo fedele al presidente, ha tenuto la situazione sotto controllo. La sconfitta appariva chiara già nella notte. Dopo ore di combattimenti i golpisti hanno ceduto, arrendendosi, e l’aereo di Erdogan atterrava all’aeroporto Ataturk di Istambul.
Il governo turco ha iniziato le purghe nei confronti dei ribelli dell’esercito. Arrestati 1.563 golpisti, secondo quanto ha reso noto un alto ufficiale turco chiedendo di mantenere l’anonimato e precisando che si tratta per lo più di militari di gradi inferiori. Sono numeri che nelle prossime ore sono destinati a crescere.
Le misure punitive, come prevedibile non si sono fatte attendere. Sollevati dai loro incarichi 5 generali e 29 colonnelli, il cui futuro non sarà certamente facile, pagheranno l’azione di rivolta di queste ore, come hanno sottolineato con veemenza, il presidente Erdogan e il suo premier. Nomina-lampo del nuovo capo di Stato maggiore, Umit Dundar, che sostituisce, temporaneamente, lusi Akar. Di lui, che sarebbe stato preso in ostaggio durante il golpe, persino Erdogan aveva detto di non avere notizie certe. Da poco l’agenzia ufficiale Anadolu ha fatto sapere del suo rilascio dalla base aerea alle porte di Ankara, dove era detenuto.