Ankara – ‘’La pagheranno’’ è stata la minaccia del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il giorno del colpo di Stato nel suo paese. Così sta andando con ferocia e terrore, all’indomani del fallito golpe. Continuano le epurazioni nei confronti di militari e giornalisti. Arrestati infatti 47 ex giornalisti di Zamam, il più noto e diffuso quotidiano nazionale, già chiuso in maggio, dopo due mesi di amministrazione controllata, con l’accusa di fare propaganda terroristica. Il giornale è stato definito ‘’il portavoce dei media favorevoli’’ a Fetullah Gulen, il miliardario ideologo islamico, che nel 1999 si è ritirato in auto-esilio negli Stati Uniti, e che dalla nomenclatura turca viene considerato l’ideatore del tentato golpe, attuato da un gruppo di militari il 15 luglio scorso. Sono stati licenziati per ‘’disonore’’ 149 generali: 87 dell’Esercito, 30 dell’Aeronautica e 32 della Marina. L’accusa e’ quella di complicita’ con il fallito colpo di Stato. Licenziati inoltre 1.099 ufficiali e 436 sottufficiali, e probabilmente sottoposti a tortura.
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